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Casini insiste: «Dialogo con tutti ma impegni con nessuno»

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Econ l'ambizione di diventare «un partito di governo», un Centro forte, senza il quale in Italia non si possa governare. Pier Ferdinando Casini detta la linea ai suoi, già galvanizzati da un risultato elettorale non scontato e che permette finalmente di lasciarsi alle spalle il tema della «sopravvivenza». Nella direzione nazionale dell'Udc, Casini indica obiettivi ambiziosi e segnali incoraggianti. Ma insieme si preoccupa di dare una sferzata, perché a ben leggere i risultati delle europee emerge un paradosso: il «partito delle preferenze» si scopre all'improvviso «partito d'opinione». Il dato lo presenta il segretario Lorenzo Cesa: «Il nostro è stato il partito che ha registrato meno voti di preferenza espressi rispetto al totale dei consensi raccolti». Ma a tenere banco sono soprattutto le alleanze. «Non voglio sentirne parlare almeno fino a novembre», dice ai suoi Casini. Che poi ai giornalisti aggiunge: «Noi dialoghiamo con tutti e non ci impegniamo con nessuno, perché non siamo subalterni a nessuno».

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