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La sfida Democratica si gioca sul web

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Blog, Youtube, Facebook. Parole chiave, nel nuovo lessico del centrosinistra italiano. È il lessico ai tempi delle primarie, che viaggia non più solo attraverso l'armamentario classico delle note, delle mozioni, dei manifesti programmatici, ma anche attraverso la più veloce via telematica. E allora si discute attraverso i «post» pubblicati sui siti personali, si deposita il proprio pensiero nelle bacheche di Facebook, si annunciano candidature con video messaggi. Sembrano lontani i tempi delle conferenze stampa affollate di giornalisti e di domande. Lontano anni luce, in fondo, anche quel video della discesa in campo di Silvio Berlusconi, che nel 1994 viaggiava su videocassetta. Il «video racconto» con cui ieri Dario Franceschini ha rotto gli indugi e ufficializzato la discesa in campo per il congresso di ottobre, campeggia sulla home page del suo sito. Da lì può essere letto da chiunque e comodamente ripreso da giornali on-line e televisioni. Ma quella di Franceschini non è una novità. Il Partito democratico sceglie sempre più spesso il web per comunicare, secondo le tecniche affinate a maggio in una due giorni di seminario con i guru della campagna elettorale di Barack Obama. Martedì il principale sfidante nella corsa per la segreteria, Pier Luigi Bersani, ha ufficialmente avviato la campagna elettorale dal sito che porta il suo nome. Bersani ha preferito al video la più tradizionale via di un messaggio scritto, quasi un embrione di manifesto. Ma il canale è sempre internet. Su questo campo, è netta la distanza del Pd dall'era Ds-Margherita. Walter Veltroni, gli va riconosciuto il merito, ha introdotto il partito al web, all'interattività con l'elettore, e lo ha dotato di «Youdem», la web-tv fatta letteralmente in casa, con redazione ospitata al Nazareno. Così adesso si giocano sulle tv in streaming anche le partite interne. Per dire, Massimo D'Alema ha scelto l'emittente rivale di Youdem, Red tv, legata alla fondazione Italianieuropei, per dichiarare il proprio appoggio a Bersani per la segreteria. Mentre potrebbe farsi vivo su Facebook Francesco Rutelli, che usa ormai il social network anche per comunicare nella veste istituzionale di presidente del Copasir, come successo nei giorni caldi del caso Genchi. Naturalmente, comunicano via blog i giovani, tutta la generazione dei trenta-quarantenni. Luca Sofri, il più seguito, mise in piazza una riunione della direzione nazionale del partito, grazie al suo «live-blogging» e cioè al racconto scritto, aggiornato in diretta. Ed è una creatura del web Debora Serracchiani, campione di voti alle ultime europee. Ma il Partito democratico è ben lontano dal diventare un partito «virtuale». E allora, lanciato il messaggio via internet, la campagna elettorale per il congresso si accenderà già nei prossimi giorni nelle classiche assemblee, incontri, convegni.

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