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"Umberto I ostaggio della massoneria"

Sacchi di materiale per l'edilizia nei viale del Policlinico (Foto Gmt)

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Ubaldo Montaguti non ci sta e passa al contrattacco, tirando in ballo la massoneria e attribuendo pesanti responsabilità all'Università e al suo rettore Luigi Frati. Incalzato in commissione d'indagine sul Servizio sanitario nazionale a Palazzo Madama, il dg dell'Umberto I ribatte alle domande del presidente Ignazio Marino e degli altri senatori. E a margine dell'audizione si sfoga. «Stanno indagando su di me da quando sono arrivato. La cosa non mi scandalizza, vedremo di cosa si tratta. All'interno del Policlinico la massoneria è presente ed è forte. Tra i mille medici dell'ospedale ce ne sono trecento che dal mio punto di vista non dovrebbero stare neppure al nosocomio di Rocca Priora, perché non fanno ricerca, didattica e assistenza», accusa il dg. Un'audizione a tutto tondo nel corso della quale Montaguti viene chiamato a chiarire i lati oscuri del più grande nosocomio d'Europa, dal problema sicurezza al caso dei feti ritrovati nei sotterranei dell'ospedale. «C'è l'intenzione evidente di risolvere i problemi a prescindere dalla questione dei feti che avrà un suo corso, perché qualcuno sta indagando, ma il caso dimostra che non c'è stata nessuna trascuratezza verso il problema - assicura il dg - Sulla questione della stanza dei feti non ci sono sviluppi, ho mandato una memoria precisa: quelli non erano rifiuti, non c'era obbligo di smaltimento. Era materiale didattico, dal mio punto di vista, come ribadiscono anche i docenti, e aveva ancora un valore per gli studenti, quindi era sotto la giurisdizione dell'università. Ho avuto la visita dei Nas qualche giorno fa, ho dato tutti gli elementi in mio possesso. Se il problema dei feti - sottolinea Montaguti - fosse indicatore di un cattivo comportamento dell'azienda verso lo smaltimento dei rifiuti, allora avremmo problemi anche da altre parti. Sono assolutamente tranquillo, la magistratura farà il suo corso». Poi Montaguti torna sull'ipotesi-commissariamento: «Per me non è questione di lana caprina, ho da sempre una lettera di dimissioni pronta, se Frati vuole me ne vado. Bisogna decidere se il Policlinico deve cambiare oppure no. Abbiamo lavorato bene per questo mi secco quando i miei collaboratori vengono attaccati dalla magistratura». Gli atti dell'audizione di Montaguti sono stati secretati, come richiesto in apertura dai senatori Domenico Gramazio e Laura Bianconi affinché quanto reso dal dg non sia da intralcio all'attività della magistratura. Al dg è stato chiesto di chiarire il ruolo della dottoressa Celin e di Maurizio Pucci - attuale responsabile della Protezione Civile del Lazio e incaricato dalla Regione di seguire le opere della prima fase - nella commissione aggiudicatrice dell'appalto per i lavori nei tunnel. I senatori Gramazio (Pdl) e Cosentino (Pd) intendono istituire un tavolo per decidere il futuro dell'Umberto I, coinvolgendo i parlamentari di Roma e del Lazio, il sindaco Alemanno e il governatore Marrazzo. «Come Pdl - aggiunge Gramazio - chiederemo il commissariamento del Policlinico Umberto I. In audizione abbiamo posto il quesito sulla stanza degli orrori. Abbiamo parlato della sicurezza dei tunnel, dei lavori, della possibilità o meno che la magistratura abbia inviato delle comunicazioni nei riguardi di alcuni, tenteremo di capire chi sono le persone interessate, probabilmente anche lui, e vorrei anche sapere se c'è la dottoressa Celine che è la moglie non separata e che ha fatto parte della commissione aggiudicatrice della gara d'appalto». «È chiaro che la questione verrà gestita nell'ambito del clima di collaborazione che c'è tra governo e commissario alla sanità della Regione Lazio. Il fatto che abbiamo chiesto delle informazioni è un atto dovuto dato che il Lazio è una regione commissariata», chiosa il viceministro della Sanità Ferruccio Fazio. Stamattina alle 8.30 a Palazzo Madama verrà ascoltato Luigi Frati, attuale rettore dell'università La Sapienza e già preside della Facolta di Medicina I.

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