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Allarme sicurezza a palazzo Grazioli

Palazzo Grazioli

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Le ragazze che cercano visibilità e che posano nelle foto pubblicate dai giornali hanno già parlato, ottenendo le prime pagine. Altre, invece, che sono più schive e non vogliono far sapere a tutti qual è la loro vera professione, tacciono e parlano solo con gli investigatori. Fanno questa premessa le fonti vicine alle indagini che svelano che l'inchiesta del pm barese Giuseppe Scelsi riguarda «diversi episodi di induzione alla prostituzione» con riferimento a feste tenute in residenze vip tra cui palazzo Grazioli e Villa Certosa, del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al centro dell'inchiesta c'è sempre l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, di 34 anni, indagato per induzione alla prostituzione. È lui che — almeno secondo quanto sostiene l'accusa — avrebbe gestito il giro di ragazze. Finora, l'unica donna che — a quanto è dato sapere — ha rivelato di aver avuto un rapporto sessuale con il premier è la quarantaduenne barese Patrizia D'Addario, che ha fornito ai magistrati anche le registrazioni audio degli incontri con Berlusconi facendo scoppiare lo scandalo. Il racconto della donna — ammettono fonti inquirenti dopo le rivelazioni di stampa — è stato confermato dalla sua amica, la modugnese Barbara Montereale, di 23 anni, che da ieri è sui giornali ai quali ha raccontato di aver partecipato ad una festa a palazzo Grazioli, assieme a Patrizia, e ad un'altra a Villa Certosa. La giovane ha detto di aver saputo da Patrizia che questa aveva avuto un rapporto sessuale con Berlusconi la sera del 4 novembre 2008. La vicenda D'Addario, quindi, dal punto di vista investigativo, è ritenuta esaurita, anche perchè sono state acquisite informazioni sui suoi spostamenti: come i biglietti aerei, i registri degli hotel in cui le due amiche hanno soggiornato e sono in corso le acquisizioni dei tabulati dei telefonini. Ora l'attenzione della Guardia di finanza e del pm Scelsi è rivolta al racconto di altre ragazze: alcune sono già state ascoltate, altre sono state convocate in caserma per essere interrogate nei prossimi giorni. Durante le audizioni alle giovani sarà chiesto del contenuto di alcune conversazioni intercettate nelle quali si parla di altri episodi di induzione alla prostituzione su cui sono in corso verifiche. I fatti riguardano un periodo limitato di tempo: dall'ottobre 2008 all'inizio 2009, prima che Gianpaolo Tarantini venisse a conoscenza, con un decreto di sequestro, che i suoi telefoni erano sotto controllo. Ma le indagini dei magistrati baresi hanno svelato una circostanza ritenuta «molto preoccupante» dalle stesse fonti inquirenti: l'accesso a Palazzo Grazioli durante le feste era «incontrollato». Circostanza questa che è stata fatta notare anche dai magistrati a Patrizia D'Addario che ha risposto affermando di non aver subito, assieme alle sue amiche, alcun controllo all'ingresso. E il registratore che aveva addosso è solo una conferma.

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