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«Berlusconi è stato tradito da qualcuno del suo entourage.

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Altrimentitanti fatti non sarebbero successi». L'accusa non arriva da un personaggio qualsiasi ma da Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. «Si è fidato e si fida — ha detto Genchi — di una serie di collaboratori che ha saputo scegliere con la massima attenzione puntando innanzitutto sulla loro fedeltà. Negli anni li ha premiati proprio per il criterio della fedeltà sia dal punto di vista aziendale che dal punto di vista politico. Pensiamo a come ha difeso Marcello dell'Utri e perfino Vittorio Mangano. Il vero dramma umano di Berlusconi è constatare che sono state persone del suo entourage ad averlo tradito. Pure un bambino capisce che certe foto non si possono fare se qualcosa non funziona». Quanto ai voli di Stato, «le foto dell'aeroporto sono scandalose: non si può rimanere fermi davanti a un aeroporto per giorni e mesi interi, aspettando che arrivil'aereo. Qualcuno lo ha avvisato proprio come accadde con Falcone quando partì da Ciampino quel terribile giorno. Qualcuno che dall'interno delle istituzioni organizza i voli di stato, ha avvisato quando partiva e con chi a bordo. I voli di stato sono partiti tante altre volte e i fotografi non si sono mobilitati, perché qualcuno ha avvertito chi c'era a bordo». Poi, ricordando la precedente vicenda che coinvolse Silvio Sircana, il portavoce dell'allora premier Romano Prodi, lancia una sorta di ammonimento: «Chi di servizi colpisce, di servizi perisce». Dichiarazioni che più d'uno, all'interno del Pdl, ha letto come una sorta di «messaggio» a Berlusconi. Tanto che il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), ha chiesto che Gioacchino Genchi sia sentito proprio dal Copasir.

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