Ponza in ginocchio, la Regione corre ai ripari
Mercoledì si aprirà in Regione una conferenza dei servizi per cercare una soluzione utile a far tornare le barche ad approdare sull'isola. La decisione è stata presa ieri al termine di un vertice alla Pisana, voluto dallo stesso presidente Piero Marrazzo. La convalida, giovedì scorso, del sequestro dei dieci pontili ha fatto mettere il «turbo» a politica e burocrazia e a tarda sera tutti hanno assicurato che l'incontro si è svolto nella massima cordialità. Clima insolitamente disteso anche tra Marrazzo e il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, a cui lo stesso Marrazzo avrebbe chiesto di rassicurare oggi a suo nome, durante la festa di San Silverio, gli ormeggiatori. La soluzione non appare comunque semplice, gli illeciti contestati dai giudici sono numerosi e la stessa Regione, che ora è in prima linea sul problema dei pontili, l'otto giugno scorso aveva inviato una nota agli ormeggiatori dicendo che non c'era per loro bisogno della valutazione di incidenza ambientale, poi contestata dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. E a Ponza, tanto nel porto quanto altrove, a trovarsi in una situazione particolare non sono soltanto le società indagate, anche se di altre realtà sembra che ieri a Roma non si sia discusso. Le attività di verifica sui procedimenti amministrativi relativi alle concessioni demaniali rilasciate e l'avvio delle relative conferenze dei servizi sono stati affidati da Marrazzo al direttore del dipartimento territorio, Raniero De Filippis. «È importante per accelerare l'iter che il responsabile del procedimento sia uno solo - ci ha dichiarato il sovraintendente Alessandro Catani - e da mercoledì verrà analizzata l'intera situazione, cercando di regolarizzare tutto quel che è possibile. Quattro anni fa c'è già stato il caso di un approdo a Ventotene e l'iter seguito è un'ottima indicazione». Muto invece il telefono del sindaco Rosario Porzio, anche lui tra gli indagati. A Ponza intanto pochi turisti ma un mezzo esercito tra poliziotti e carabinieri. «Sembra uno stato d'assedio», ci dice Francesco Silvestri di «Gennarino a mare». «Avevamo detto che non vi sarebbe stata alcuna manifestazione violenta e anche questo non ce lo meritavamo», aggiunge Umberto «Ciccio Nero». E quanti sono arrivati con le barche sono dovuti scappare via. «Non potevano prendere acqua, qualcuno ha acquistato delle bottiglie per lavarsi, ma chi aveva bambini ha fatto vela altrove», ci riferisce Antonio De Luca di «Ponza Mare». E pensare che doveva essere il week-end clou.