Il Pdl vuol riprendere Torino e Milano
Il conto alla rovescia è cominciato. È ormai solo questione di ore e poi l'Italia potrà finalmente archiviare, almeno per quest'anno, il capitolo delle elezioni amministrative. Così l'appuntamento è per domani mattina alle ore 8 quando apriranno le urne. Due giorni di voto nei quali gli italiani, oltre a pronunciarsi sul referendum sulla legge elettorale, dovranno scegliere, se residenti nelle 22 province e nei 99 comuni interessati dai ballottaggi, il nome del presidente o del sindaco che li rappresenterà per i prossimi cinque anni. Big e leader di partito sono tornati quindi sul territorio per gli ultimi giorni di campagna elettorale. Un ultimo tentativo per il Pd che, dopo il calo di consensi, cerca il riscatto soprattutto al Nord e al Sud. Infatti dopo il primo turno elettorale avvenuto il 6 e 7 giugno scorsi in concomitanza con le elezioni europee, il centrosinistra ne è uscito fortemente sconfitto: delle 62 province chiamate alla rielezione del presidente 25 sono state conquistate dal centrodestra (di cui 15 strappate al centrosinistra), 15 se le è aggiudicate il centrosinistra e per le restanti si attenderà l'esito del ballottaggio. Undici di queste hanno visto in vantaggio il candidato sostenuto dal centrodestra e nelle altre 11 quello appoggiato dal centrosinistra. Gli occhi sono però tutti puntati sulle province più importanti come quelle di Torino Milano e Venezia. A Torino si contendono la poltrona di presidente Claudia Porchietto (41,50%) del Pdl e l'uscente Antonino Siatta (44,33%) del Pd. A Milano la sfida è tra il candidato del Pd, l'uscente Filippo Penati (38,79%) e Guido Podestà (48,82%) del Pdl. A Venezia il presidente uscente del centrosinistra Davide Zoggia (41,88%) si scontra al ballottaggio con la leghista Francesca Zaccariotto (48,37%). Tra le altre province ci sono: Frosinone dove Antonello Iannarilli (Pdl) 44,47% si oppone al 39,01% di Gian Franco Schietroma (Pd) e Rieti dove Felice Costantini (Pdl) 45% si scontra a Fabio Melilli 44,38% (Pd). Testa a testa tra Pd e Pdl anche nelle province di Ferrara, Alessandria, Prato, Rimini, Parma, Arezzo, Grosseto, Ascoli Piceno, Fermo, Brindisi, Lecce, Taranto, Cosenza, Crotone, Rovigo, Savona e Belluno. Grande attesa anche per l'esito del secondo turno per i Comuni. Dei 99 che andranno al ballottaggio, 15 sono capoluoghi di regione. Comuni che, dopo il voto del 6 e 7 giugno scorso, hanno premiato in 11 casi il candidato del centrosinistra e in 4 quelli del centrodestra. Ma l'attenzione è tutta su Bologna, Firenze e Padova che il centrodestra proverà a espugnare al centrosinistra. E Bari, sui cui le recenti inchieste giudiziarie hanno acceso ancora di più i rifettori. Così a Bologna la partita si gioca tra il candidato sindaco del Pd, Flavio Delbono, arrivato al 49,40% contro il 29,10% di Alfredo Cazzola. A Firenze invece la sfida è tra Matteo Renzi del Pd (47,57%) che sfida Giovanni Galli del Pdl (32%). A Padova il sindaco uscente del Pd, Flavio Zanonato (45,6%) punta a battere l'avversario Marco Marin del Pdl-Lega (44,8%). A Bari, dove invece il voto per l'elezione del sindaco sembra essere una cartina tornasole del gradimento del premier, si stanno sfidando Michele Emiliano, candidato del centrosinistra (49%) e Simeone Di Cagno Abbrescia del Pdl fermatosi al 46%. Il centrosinistra, tra gli altri comuni al ballottaggio, è in vantaggio anche a Avellino, Ferrara, Prato, Terni, Ancona, Potenza, Forlì, mentre il centrodestra avanza a Cremona, Ascoli-Piceno, Brindisi e Foggia.