E la chiamano estate

{{IMG_SX}}La linea immaginaria che collega Ponza, Sabaudia e Terracina, a vederle una in fila all'altra sulla cartina geografica, assomiglia molto alla coda dell'Orsa maggiore, protagonista delle notti d'estate quando il cielo terso permette alle stelle di specchiarsi in uno dei tratti di mare più suggestivi del pianeta. D'altronde, le tre località della zona pontina sono certamente «stelle» nel panorama turistico internazionale, costantemente a braccetto con vip, nobili e mondanità. Ma questa estate 2009 rischia di vedere le stelle pontine offuscate da fosche nubi. E la meteorologia non c'entra nulla. Piuttosto c'entra la magistratura, che a partire dai sequestri dei pontili ponzesi per finire con il blocco delle attività a motore sul lago di Paola, ha già inevitabilmente compromesso la stagione turistica. L'ultimo blitz è di ieri mattina: mentre lo sciabordio leggero delle acque del lago di Paola faceva da colonna sonora al lento risveglio di chi, nella località che diede l'estro a registi del calibro di Antonioni, Bertolucci, Ferreri, aveva scelto di gustarsi una fetta di Paradiso terrestre, a popolare i venti chilometri di perimetro del «lago di Sabaudia» sono arrivate le guardie forestali, con un mandato ben preciso della Procura della Repubblica: fermare ogni motore all'interno dello specchio d'acqua, anche se ormeggiato, anche se tirato a riva. Tutti «colpevoli» di aver violato la legge 394/1991, che sanziona penalmente ogni attività capace di «disturbare le specie animali». D'altronde questo specchio d'acqua non a caso nell'ormai lontano 1971 fu inserito nella Convenzione di Ramsar, quella che tende a proteggere la vita selvatica nelle zone umide. Sabaudia dunque si è ritrovata in pochi istanti privata di uno dei suoi punti di forza. Proprio ciò che è accaduto a Ponza, «evirata» dei suoi pontili e dunque privata della possibilità di accogliere i suoi ospiti «migliori»; ora ci si appresta a vivere la festa del santo patrono fidando solo sul turismo di traghetto. Chiaia di luna, con la sua parete di tufo bianca visibile dal mare, le onde che si frangono delicatamente contro la spiaggia di ciottoli e i gabbiani che dominano il cielo, resterà un miraggio. Più che immersi nella storia, tra antiche costruzioni e frammenti di anfore, oggi come oggi i ponzesi sono immersi nei problemi. Sabaudia bloccata, Ponza «sequestrata». Con questo scenario sotto gli occhi, e con la memoria che si tuffa dentro immagini di antichi splendori, viene spontaneo un sospiro. Ma attenzione a non respirare troppo forte, perché a pochi chilometri sullo stesso leggendario litorale laziale, si può rischiare di inalare i miasmi provenienti dall'immondizia che sta assediando Terracina. Si sta cercando di correre ai ripari, e quintali di rifiuti sono stati portati via. Il centro storico, strangolato da buste e sacchetti maleodoranti, è sotto stretta osservazione. Ma ci vorrà ancora un po' per tornare alla normalità. Anche perché i dipendenti della Terracina Ambiente sono senza stipendio, e finché non si risolve questo anche gli altri problemi resteranno visibili... e non solo. Inizio estate 2009 di sofferenza per la costa pontina, dunque. Restano comunque i panorami mozzafiato di sempre, le spiagge, il mare, le stelle. Si spera rimangano anche i turisti.