Caro Silvio ora fa' un po' di pulizia intorno a te
Abbiamosorriso e pianto insieme, ti voglio bene e ti stimo. Perciò, ti richiamo, oggi, alla discontinuità. Avendo già pianto, come storiografo, piazzale Loreto; come socialista, le monetine e gli sputi del Raphael; come berlusconiano, i mille agguati mediatico-giudiziari, sono deciso a tutto, anche alla resistenza armata in montagna, perché, a 65 anni, non posso sopportare altri crimini comunisti. Silvio, ti esorto alla docimologia: boccia un po' di gente inutile, anzi dannosa. Intanto, liberati degli stronzi, che ti presentano le stronze. E, in omaggio a Frine, guardati dalle fanciulle che sembrano in fiore, mentre sono in silicone. Sii severo, occhio per occhio, dente per dente: sgrida i tuoi ministri, che elargiscono migliaia di euro ai loro autisti senza arte né parte; richiama all'ordine coloro che ti raccontano balle, per coprire i loro affari o il loro nulla. Mercoledì scorso, alla Camera, si votavano gli emendamenti al decreto-Abruzzo. Ebbene, la maggioranza è stata varie volte sul punto di andar sotto. Abbiamo tirato avanti, a lungo, con soli tre voti di maggioranza, insomma, una vergogna. Non dico che gli assenti appartengano tutti alla categoria degli stronzi e delle stronze, né oserei mai affermare che lo siano quanti, oggi ministri e sottosegretari, promisero solennemente di dimettersi da parlamentari, per lasciare il posto a gente entusiasta di lavorare in Parlamento. Affermo, invece, che tocca a te, stimatissimo Cavaliere, mettere in riga spergiuri, assenteisti, fannulloni, egotici e bulimici di potere. Considerando la gogna che ti preparono, fai violenza su te stesso e diventa più spietato di D'Alema. Fai in modo di non rimanere più solo. All'ultima ondata di fango proveniente dalla Puglia, ad esempio, sei stato tu l'unico capace di reagire con efficacia. Ecco, metti un po' d'ordine sulla nave che va, prima che diventi zattera alla deriva. Ringrazia Ghedini, ottimo giurisperito, ma non esporlo più a figuracce sue e, di riflesso, tue. Se l'imboscata è politica, perché delegare un bravo avvocato, il quale, riferendosi più al codice che alla politica, se n'è, purtroppo, uscito con sintagmi suicidi, tipo che tu, Silvio, non saresti penalmente perseguibile, essendo l'«utilizzatore finale»? Infine, esimio Cavaliere, striglia il Guardasigilli, nonché ministri e ministre solo in cerca di visibilità e presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, intimando loro di farla finita con le leggine sessualmente e politicamente corrette, lasciando campo aperto, finalmente, alla riforma della giustizia e dell'ordinamento giudiziario. Mentre il complotto contro di te avanza e le Procure cercano, come sempre, di «sfasciarti», gli italiani sono sgomenti, dopo l'ennesima iniquità: solo 5 anni a Stefano Lucidi, il drogato, che, nel centro di Roma, passando col rosso a 100 all'ora, travolse e uccise due ragazzi, di 22 e 23 anni. Caro Presidente, dopo aver spazzato via cretine e stronzi, esigi da Alfano, hic et nunc, la riforma della macchina giudiziaria. Rilancia la giustizia-giusta, in ricordo di Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, i giovani asfaltati da un criminale figlio di papà, graziato dai giudici.