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Nella scuola del merito aumentano i bocciati

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Eppurqualcosa si muove, o meglio si sta muovendo, nella scuola italiana. I primi effetti della cura Gelmini cominciano, infatti, a farsi sentire proprio in questi giorni di frenetici scrutini. Sono aumentati i bocciati nelle scuole dello Stivale e, attenzione, non si tratta di falcidie indiscriminate. Piuttosto le conseguenze di novità sostanziali (e che forse sono state prese sotto gamba dagli alunni abituati a decenni di lassismo): il voto in condotta, la media del sei per essere ammessi all'esame, la necessità di saldare i debiti. Ma veniamo ai dati. Dopo i risultati degli scrutini in prima e seconda media di 1.100 scuole su 7.000, le previsioni del Miur, che sono state divulgate un paio di giorni fa, parlano di circa 70.000 bocciati, dei quali uno su 7 per il 5 in condotta: i futuri ripetenti aumenterebbero così del 55% rispetto all'anno scorso. Non se la passano bene neanche nella Scuola Secondaria che dal prossimo anno subirà una vera e propria rivoluzione. Secondo i primi dati divulgati dal Miur, il numero dei non ammessi agli esami di maturità ed alle altre classi della scuola superiore sarebbero aumentati dell'1,6%. Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità ed al 6% per le classi precedenti. Questi dati fanno ritenere che il dato complessivo dei non ammessi all'esame di Stato arriverà alle 28 mila unità, rispetto alle 20.111 dello scorso anno. I non ammessi alle altre classi dovrebbero superare i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila unità rispetto ai 330 mila del 2008. Nessuno si compiace per la bocciatura di un alunno, ha ribadito la Gelmini. Ma questa è la scuola del merito che sostituirà quella buonista «che tanto piace agli studenti ma che li danneggia». Il ministro Mariastella Gelmini non ha dubbi in proposito: «Noi dobbiamo invece formare una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del mercato del lavoro in una situazione che non è certo facile. Per questo serve una scuola meritocratica». Il ministro è determinato: il governo andrà avanti con le sue riforme sulla scuola, per avere quella «scuola dell'impegno», che spiega anche l'aumento del numero dei bocciati. E Gelmini ha lanciato pure un appello alla sinistra a contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione. Anche alla luce dell'ultima indagine Ocse che ha riconosciuto al governo italiano di aver intrapreso la strada verso «cambiamenti rilevanti» come la razionalizzazione delle spese e le misure per migliorare la valutazione e il reclutamento degli insegnanti. I dati dell'Osservatorio internazionale parlano chiaro: in Italia ci sono troppi docenti per alunno, un numero eccessivo di edifici scolastici e di ore di insegnamento. E tutto questo si traduce con un solo diktat: abbassare i costi! Nat. Pog.

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