"La D'Addario chiese le foto"
{{IMG_SX}}«Più passano le ore, più risulta chiaro che non c'é assolutamente nulla di casuale e di scollegato tra le "scosse" al premier preannunciate domenica scorsa da Massimo D'Alema, lo scoop giornalistico del Corriere della Sera, la fuga di notizie dalla Procura di Bari e la circostanza che nonostante la folla che circondava il presidente Berlusconi a Bari, la sig.ra D'Addario sia riuscita ad essere spesso sullo sfondo delle foto scattate per strada al presidente». È Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni ed ex governatore della Regione Puglia, a ricapitolare gli ultimi elementi del caso Bari, ponendo anche una raffica di interrogativi: «A questo proposito, è vero o non è vero che nei giorni successivi alla visita, la sig.ra D'Addario ha contattato molte tv locali chiedendo copia delle immagini che la ritraevano a Bari a fianco al presidente? Ed è vero o non è vero che in particolare sia stata a Telenorba chiedendo quelle immagini "in via amichevole" e "per uso personale"? E, ancora, è vero o non è vero che sempre la sig.ra D'Addario, il giorno della visita del presidente, ha contattato il titolare dell'agenzia fotografica Ipiesse News chiedendogli copia di foto e immagini che la ritraessero accanto al presidente? E, se è vero, perché lo ha fatto?». L'esponente Pdl osserva che «non possono essere tutte coincidenze, sembra, piuttosto, coincidere tutto ancora una volta con un disegno preordinato mirato a screditare il presidente Berlusconi e a condizionare i ballottaggi. Non è un caso che gli annunci di "scosse" siano arrivati dalla Puglia; non è un caso che a Bari si tenga uno dei ballottaggi più importanti per il Pd e il centrosinistra». «Non possono - conclude il ministro - essere tutte coincidenze. Tutto, piuttosto, coincide e dà ragione al presidente del consiglio Silvio Berlusconi nel parlare di complotto».