Obama lancia il piano per la finanza
Superpoteri alla Federal Reserve, istituzione di una agenzia di protezione dei consumatori, oltre ad una stretta sui derivati che hanno amplificato una crisi economica senza precedenti. Sono questi alcuni tra i punti principali delle riforma del sistema finanziario, la più ampia dalla crisi del 1929, che il presidente Usa Barack Obama ha proposto ieri al Congresso degli Stati Uniti. Nel suo discorso pronunciato nella East Room della Casa Bianca, Obama ha avuto parole molto dure nei confronti dei responsabili della crisi. Erano presenti numerosi congressman (tra cui i senatori democratici Chris Dodd e Barney Frank, due tra i più influenti sulle questioni finanziarie), oltre ai principali responsabili delle istituzioni di controllo (primo tra tutti il numero uno della Fed, Ben Bernanke). Il presidente ha parlato di «cultura di irresponsabilità» criticando i recenti prodotti finanziari a rischio, definiti «soldi facili (guadagnati) attraverso meccanismi costruiti su fondazioni di sabbia». Obama, giudicando che la crisi è stata in realtà «il crollo di un intero sistema», è tornato a criticare «gli stipendi eccessivi dei dirigenti», spesso neppure collegati ai risultati ottenuti. Il documento trasmesso al Congresso conta 85 pagine (il Wall Street Journal ne pubblica il facsimile sul suo sito web) e ribadisce la fiducia dell'Amministrazione Obama nel libero mercato, alla base della prosperità americana. Una delle novità rispetto al passato, oltre ai nuovi poteri di controllo della Fed, è la possibilità per il Tesoro di prendere il controllo, se necessario, anche delle imprese diverse dalle banche. Il caso emblematico è quello della Aig, il colosso assicurativo (negli Usa, per l'americano medio il titolo Aig era l'equivalente dei Bot in Italia). Della Aig, rovinata dai derivati come i Credit Default Swap (Cds), una sorta di assicurazione sugli investimenti a rischio, il governo non è stato in grado di prendere il controllo perché la legge non lo autorizzava. Se una banca crolla - ha ricordato Obama - gli Usa sono in grado di proteggere i risparmiatori e di mantenere la fiducia nel sistema bancario: si tratta di un processo creato durante la Grande Depressione per evitare gli effetti a catena. «E ha funzionato», ha chiosato il presidente, prima di aggiungere: «Non abbiamo ancora nessun meccanismo per arginare il crollo di una Aig» o delle maggiori entità economiche finanziarie del Paese, spesso interconnesse. Obama vuole ora rilanciare il sogno americano attraverso «un mercato che premi il lavoro e la responsabilità, e non l'avidità, l'imprudenza e l'incoscienza», come è successo negli ultimi anni. «È un momento difficile per la nostra nazione - ha concluso l'inquilino della Casa Bianca -. Ma in questo momento di sfide possiamo ancora una volta convogliare quei valori e quegli ideali che ci hanno portato a guidare l'economia globale, e ci porteranno di nuovo a guidarla». Creando prosperità per tutti.