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Il premier torna vincitore: "È la risposta alle calunnie"

Barack Obama e Silvio Berlusconi nello Studio Ovale

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Per capire la sua soddisfazione bastava vedere l'espressione che aveva al momento del suo arrivo nella Capitale. Con i cronisti che lo aspettavano sotto Palazzo Grazioli, Berlusconi si è sciolto in un largo sorriso e ha ribadito l'esito positivo dell'incontro con Barack Obama. «Abbiamo parlato di tutto», dice infilandosi nella residenza-ufficio romana. Come spiegano da ambienti di governo, la sensazione del premier è quella di aver vinto una importante battaglia. Non che ci siano mai stati problemi con il nuovo inquilino della Casa Bianca. Ma toccare con mano il feeling instaurato con lui, la sintonia trovata sui tanti dossier affrontati, è un traguardo davvero importante. Il premier, dunque, è al settimo cielo. Per i temi trattati nelle quasi due ore di faccia a faccia. Per come il delicato confronto è avvenuto, «in un clima di assoluta serenità», dicono dal suo staff. Ma per il Cavaliere il risultato più importante è stato quello d'immagine: Obama ha detto che Berlusconi gli piace come persona e ha mostrato di gradire proprio ciò che in Italia è più criticato, cioè l'approccio amichevole del presidente del Consiglio con i grandi della Terra. Chi ha avuto modo di assistere dal vivo all'incontro nella Stanza Ovale, racconta di una grande sintonia sbocciata. «Tra i due si è creato un buon rapporto personale, una chimica dei rapporti personali che è destinata a rafforzarsi sempre più nei prossimi anni», racconta l'ambasciatore italiano a Washington, Gianni Castellaneta. Aggiungendo, soprattutto, che Obama, «ha riconosciuto l'esperienza e la capacità di leadership del presidente Berlusconi in ambito europeo». Così come sono stati riconosciuti al presidente del Consiglio e all'Italia «un ruolo nella politica mondiale per affrontare assieme uno sviluppo delle relazioni con altri paesi quali la Russia e quelli del Medio Oriente».   Il viaggio del presidente del Consiglio negli Usa ha in qualche modo sbloccato una serie di situazioni di stallo. E questo sia a livello nazionale che internazionale. Ecco perché, per esempio, la deputata del Pdl Valentina Aprea parla di due fasi, una pre Washington, un'altra post. «È come si si aprisse ora una nuova era rispetto ai rapporti con gli Stati Uniti, e con i cittadini americani». La Aprea era anche lei a Washington nei giorni del faccia a faccia presidenziale, per partecipare ad un seminario sulla lingua e la cultura italiana organizzato dall'Ambasciata italiana. La presidente della Commissione Cultura della Camera è andata ad accogliere il presidente del Consiglio al suo arrivo negli States. «Era molto tranquillo - racconta - sicuro dei suoi sentimenti di fronte all'alleanza con gli Stati Uniti». Al suo arrivo Berlusconi ha incontrato a Ciampino Tremonti, Calderoli e La Russa che arrivavano da Milano. Dieci minuti per raccontare loro i risultati del bilaterale: «Sono entusiasta, Obama ha un grande carisma, ha capito che la nostra politica è assolutamente limpida». C'è molto per rallegrarsi e Berlusconi ha raccontato anche a Putin dell'incontro con il presidente americano. Intanto, tutto il centrodestra esulta per il «successo» e sbeffeggia gli «uccelli del malaugurio». Non solo. La maggioranza lamenta anche il silenzio dell'opposizione sulla missione americana di Berlusconi, proprio nel giorno in cui anche il caso dei voli di Stato è stato archiviato dalla magistratura. Sandro Bondi parla di evidente imbarazzo mentre sarebbe normale apprezzare i positivi risultati del summit. Sulla trasferta per giorni si era strologato con i paraocchi delle dinamiche politiche interne. Da più parti, la speranza in uno «schiaffo» di Obama al Cavaliere era stata trasformata nella previsione di un fallimento della trasferta americana del premier. Aspettative che le notizie provenienti da Washington hanno spazzato via. L'incontro Obama-Berlusconi si è svolto all'insegna del pragmatismo. Il primo ha dato al secondo i segnali che Washington attendeva su dossier chiave per la nuova amministrazione statunitense. Oggi il premier tornerà all'Aquila. Prima, sarà al Quirinale per incontrare il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per discutere del vertice europeo a Bruxelles di venerdì.

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