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Finmeccanica spera nel Cav per il decollo degli elicotteri

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dall'inviatoFilippo Caleri PARIGI Anche la commessa per sostituire la flotta di elicotteri del presidente Usa è stata al centro dei colloqui tra il premier Berlusconi e il capo della Casa Bianca, Barack Obama. Una gara da 6,1 miliardi di dollari vinta da un consorzio formato dall'italiana Finmeccanica (con la controllata AgustaWestland specializzata nel settore) e il colosso americano Loocked Martin. Un programma avviato dall'amministrazione di George W. Bush e sospeso perché giudicato troppo costoso con l'insediamento di Obama. A lanciare un cauto segnale di ottimismo sulla ripresa del contratto è stato ieri il presidente e amministratore delegato del gruppo di Piazza Montegrappa, Pier Francesco Guarguaglini. Che nel corso di un'affollata conferenza stampa, (giornalisti, operatori del settore e militari hanno occupato tutte le sedie disponibili per ascoltare i piani di sviluppo del gruppo) ha detto riferendosi al vertice italio-americano: «È un primo incontro e penso abbiano molte cose di cui parlare. Ma credo che un accenno verrà fatto anche alla questione dell'elicottero presidenziale». Finmeccanica insomma attende fiduciosa il semaforo verde dalla Casa Bianca contando sulla qualità tecnologica, riconosciuta nell'assegnazione della commessa, del suo prodotto. In fondo la ragione dello stop del programma è arrivato solo per i costi esorbitanti che il bando avrebbe raggiunto. Una lievitazione dovuta alle particolari richieste di optional da parte di Bush. E che hanno portato il conto finale dagli iniziali 6 miliardi di dollari a oltre 12 miliardi. Troppi anche per gli Usa in crisi. Insomma per ora è stallo. E trattandosi di elicotteri la parola è la più appropriata. Intanto dagli stabilimenti italiani sono uscite ben nove macchine Aw101 (questa la sigla italiana del modello offerto alla presidenza Usa), quattro sono considerati test e dunque non conteggiati nei 23 totali richiesti. I cinque già consegnati sono ancora da assemblare e, per motivi di sicurezza, possono esserlo solo all'interno degli stabilimenti Usa della Loocked. Il loro costo è secondo la Finmeccanica di circa circa 3,2 miliardi di dollari pari al 50% del budget iniziale. Sul tavolo delle trattative Berlusconi avrà sicuramente messo diverse soluzioni per uscire dall'impasse. Alcune delle quali messe a punto dalla stessa azienda italiana. La premessa però è che l'adeguamento tecnologico della flotta presidenziale attualmente in dotazione, vecchia di circa 40 anni, costerebbe secondo alcuni studi circa 4,5 miliardi di euro. Così la soluzione potrebbe essere quella di consegnare i 18 elicotteri previsti dal contratto nella configurazione originaria, senza le costose migliorie. Tenendo conto del fatto che nel prezzo di ogni nuovo velivolo non verrebbero conteggiati i costi di ricerca e sviluppo, già ammortizzati, la fornitura complessiva potrebbe costare agli Stati Uniti una cifra compresa tra 6 e 7 miliardi di dollari. A piazza Montegrappa attendono di conoscere se le qualità di mediatore commerciale vantate dal Cavaliere in occasione della recente visita del Colonnello Gheddafi consentano di portare a casa il contratto. L'effetto immagine sarebbe importante e avrebbe un effetti traino significativo per le ambizioni commerciali di Finmeccanica che punta a fare degli Usa il suo primo mercato di riferimento dopo che, con l'acquisizione dell'americana Drs, è già diventato il secondo dopo l'Italia. La performance di Drs Technologies (comprata a novembre scorso), che ha inanellato ordini per 2 miliardi di dollari nei soli primi 5 mesi del 2009, ha portato Finmeccanica, «in primo piano negli Stati Uniti» ha detto Guarguaglini. Che ha aggiunto che nonostante la crisi mondiale si sia fatta sentire «nell'elicotteristica e nell'aeronautica civile, i risultati di Finmeccanica sono positivi, non ci sono segni di contrazione. Ci siamo consolidati nei 3 mercati domestici, Italia, Usa e Gran Bretagna» (rispettivamente nel 2008 i ricavi sono stati di 4,5 miliardi di euro, 4 miliardi negli Usa e 2 miliardi). L'espansione è continua in tutte le aree del mondo. E intanto in Italia è attesa in settimana la firma per il contratto di acquisto dei primi 6 addestratori avanzati M346 di Alenia-Aermacchi che andranno all'Aeronautica militare italiana. Una seconda tranche prevede nove velivoli. «Questa settimana non passerà invano» ha detto il direttore generale di Finmeccanica, Giorgio Zappa.

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