La Lega a Pontida, Maroni: "Un successo i respingimenti"

{{IMG_SX}}«A Lampedusa non c'è più un clandestino. Su questo fronte non molleremo, andremo fino in fondo». Sul palco di Pontida per la manifestazione della Lega, il ministro dell'Interno Roberto Maroni usa toni trionfalistici per fare il bilancio sulla strategia di lotta all'immigrazione clandestina. «Da quando sono iniziati i respingimenti non è più arrivato nessuno». Maroni poi ricorda che è stata una battaglia portata avanti soprattutto dalla Lega che ha dovuto affrontare ostilità a tutti i livelli, compreso il Vaticano. «Ci volevano bloccare e invece noi siamo andati avanti lo stesso». Poi sottolinea, senza tanti giri di parole, che mentre «in Spagna ci sono stati 10 mila respingimenti e nessuno ha detto nulla, nè il Vaticano nè l'Onu, a noi che ne abbiamo fatti 500, ci hanno fatto un mazzo così». Maroni nella foga si lascia andare anche a qualche espressione colorita strappando l'applauso della platea: «Chi la dura la vince anzi, come diciamo noi leghisti, chi ce l'ha duro la vince». Il ministri picchia duro soprattutto sulla sinistra. «Quando abbiamo iniziato a combattere sul fronte dell'immigrazione clandestina ci hanno detto di tutto ma noi non ci siamo fermati. La verità è che la sinistra è amica dei clandestini e vuole un'immigrazione selvaggia». Parla anche di una campagna mediatica denigratoria orchestrata dall'opposizione. «Hanno diffuso all'estero anche le loro accuse per farci definire come dei razzisti che vogliono togliere diritti a tutti, noi invece vogliamo dare a tutti il diritto di vivere sicuri. Su questo non molleremo, andremo fino in fondo». E sempre in tema di sicurezza, Maroni tocca anche l'altro tema sensibile quello delle ronde. «Ci hanno accusato di voler far tornare le camicie nere ma noi vogliamo consentire ai cittadini di partecipare. Ebbene sì vogliamo le ronde: noi guardiamo alla sostanza, non alle chiacchiere». Nelle prossime settimane il ddl sulla sicurezza sarà votato al Senato e Maroni ha detto di avere «già pronto il regolamento che consentirà di affiancare le forze dell'ordine per aumentare la sicurezza dei cittadini». Giovedì e venerdì prossimi si svolgerà il vertice dei Capi di Stato e di governo della Ue e nel documento finale verrà sottolineata, secondo alcune anticipazioni, la necessità di accelerare l'attuazione del Patto europeo sull'immigrazione e di continuare «tutte le attività nella regione del Mediterraneo occidentale e alle frontiere orientali e su orientali». Il documento quindi accoglie la richiesta italiana di inserire nelle conclusioni la questione dell'immigrazione clandestina (a cui sono dedicati due paragrafi), anche se Roma considererebbe il testo ancora troppo debole. Il progetto di conclusioni, infatti, si limita a rinviare tutto alla messa a punto del Programma quadro pluriennale della Ue in materia di libertà, sicurezza e giustizia. L'Italia, invece, chiederebbe di anticipare i tempi e che, a fronte dell'attuale situazione di emergenza nel Mediterraneo, fossero adottate subito misure immediate e concrete. Per questo l'auspicio generale è di inserire nelle conclusioni alcuni principi: dal rafforzamento delle capacità operative di Frontex all'attuazione del principio di solidarietà attraverso un meccanismo volontario di burden-sharing per l'accoglienza di coloro che beneficiano della protezione internazionale.