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Oggi il Cav a Washington "Con Obama punto sul G8"

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L'ultima volta da premier risale al 28 febbraio 2006. Fu allora che Silvio Berlusconi andò in visita alla Casa Bianca, per una colazione di lavoro con l'amico Bush. La storia si ripete. Anche se con un padrone di casa diverso. Comincia oggi il viaggio negli Stati Uniti del presidente del Consiglio. Due giorni ricchi di appuntamenti e con allo sfondo un unico punto: il prossimo G8 all'Aquila. Fonti diplomatiche di Palazzo Chigi, alla vigilia del primo faccia a faccia tra il presidente Usa ed il premier italiano, fanno sapere che l'accoglienza di Berlusconi a Washington non sarà affatto velata da «irritazioni» dell'amministrazione americana, dopo i giudizi sull'America espressi in Italia da Gheddafi. Tali - si è letto - da irrigidire Obama e spingere la Casa Bianca a mutare unilateralmente l'articolazione del colloquio, con un iniziale faccia a faccia chiarificatore con Berlusconi. Non ci saranno il picchetto d'onore e le 19 salve di cannone fatte esplodere da George W.Bush solo otto mesi fa per onorare la visita dell'amico italiano, con un cerimoniale di alto profilo ed una accoglienza di solito riservata ai capi di stato e non ai leader di governo. Ma ugualmente si sottolineerà l'amicizia tra i due paesi alleati. La cifra del rapporto che si va sviluppando con Barack Obama è quella di una forte e pragmatica collaborazione in vista del G8, dove si discuterà di crisi, di un codice di regole per finanza e mercati, sviluppo, crescita globale equilibrata, cambiamenti climatici, non proliferazione nucleare, emergenza idrica ed alimentare, commercio internazionale e governance. A Washington naturalmente - nel quadro della nuova "visione" delle relazioni internazionali dell'amministrazione Usa - si passeranno al vaglio i temi "caldi" internazionali nei tanti teatri di crisi dove l'Italia rivendica un ruolo di primo piano: Afghanistan, Iran, Medio Oriente, Libano, relazioni Est-Ovest, Federazione Russa (dove Obama si recherà immediatamente prima del G8). Berlusconi esprimerà l'intenzione di rafforzare il ruolo italiano di stabilizzazione a Kabul come in Medio Oriente ed in Libano. Concordanza perfetta ci sarà sulla Turchia: Obama ne sottolinea il ruolo fondamentale di ponte tra Asia ed Europa, Berlusconi da tempo si spende perchè entri in Ue. Tra i temi in agenda, ci sarà certamente l'immigrazione e la richiesta italiana di portare l'argomento all'interesse del Consiglio Europeo. Si parlerà anche di Fiat-Chrysler e di altre relazioni economico-commerciali, pur avendo nell'incontro minor peso i rapporti bilaterali rispetto ai temi del G8 e internazionali. Da Palazzo Chigi si sottolinea «l'interesse reciproco» alla visita, che è, dopo quella del premier inglese Gordon Brown, la seconda bilaterale ufficialmente ospitata alla Casa Bianca. Un argomento per chiudere il tema del "mancato incontro", leit motiv degli ultimi mesi, tra Berlusconi ed il presidente degli Stati Uniti, che in varie occasioni internazionali ha già incontrato gli altri leader del G8. Berlusconi si fa precedere a Washington da lusinghieri giudizi su Obama, che per il premier italiano «finora non ha sbagliato una sola mossa», «sa impostare le linee strategiche ed è anche un tattico», «è veramente una grande e bellissima sorpresa». La visita sarà forse occasione per provare ad instaurare con il presidente Usa un feeling personale.

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