L'Italia si aggiudica più gas e petrolio
Tecniche di marketing con il raìs
Saluta tutti, solleva il pugno chiuso e sorride. L'imprevedibile e ritardatario cronico leader della rivoluzione libica lascia definitivamente il «campeggio» di Villa Pamphili e torna a casa. Ma anche nelle ultime ore della sua visita romana Muammar El Gheddafi non ha mancato di sorprendere i suoi ospiti, stravolgendo puntualmente il calendario degli incontri accuratamente programmati per la sua «quattro giorni» capitolina. La prima volta dell'ex nemico libico in Italia si è conclusa alle 13,40, quando il suo jet è decollato dall'aeroporto di Ciampino diretto a Tripoli. E fino all'ultimo non si è saputo con precisione l'orario della sua partenza. Non solo. Tra conferme e smentite preventive, l'agenda del raìs è stata più volte modificata. Per ieri mattina erano in programma incontri con i «rimpatriati» dalla Libia e con l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni. Ma la sera precedente le agenzie avevano «battuto» la notizia che Gheddafi aveva cambiato idea, che sarebbe partito in mattinata e che, quindi, avrebbe annullato gli appuntamenti del sabato. Così, invece, non è stato. Verso le 11,20 il Colonnello ha ricevuto nel suo tendone beduino l'ad dell'Ente nazionale idrocarburi. Un incontro breve, durato appena venti minuti. «Sull'onda del nuovo rapporto Italia-Libia si è parlato di progetti di intesa con la Noc (National oil company, la società energetica di Stato libica ndr) in particolare per quanto riguarda il gas e la destinazione dei maggiori flussi verso l'Europa», ha riferito Scaroni dicendosi «molto soddisfatto» dell'esito del faccia a faccia. Nel corso dell'incontro, ha sottolineato Scaroni, si è anche affrontato il tema «dell'utilizzo del gas per la produzione di energia elettrica nei Paesi a sud della Libia come, solo per citare qualche esempio, il Ciad e il Niger». Un'iniziativa che, a medio termine, avrebbe delle ripercussioni positive sul flusso di immigrati da quei Paesi in Europa. A Gheddafi ha fatto visita anche il presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera, accompagnato dalla moglie Afef, entrambi incontrati anche il giorno precedente, rispettivamente nella sede di Confindustria e all'Auditorium della Musica. Tronchetti e il leader libico avrebbero parlato, tra l'altro, di possibili sviluppi per le attività del gruppo della Bicocca in Libia. Gli ultimi a incontrare l'originale capo di Stato straniero sono stati un centinaio di «rimpatriati» italiani della Libia, invitati esclusivamente a titolo personale, e ricevuti «soltanto» dopo tre ore di attesa. Poi gli uomini dell'entourage di Muammar El Gheddafi hanno smontato la tenda e l'hanno caricata su un pick-up e il lungo corteo di automezzi scortati da un piccolo esercito di agenti ha lasciato il villino Algardi, uscendo alle 12,45 esatte dal civico 111 di via Aurelia Antica. Anche a Ciampino, come aveva fatto all'uscita da Villa Pamphili, il Colonnello ha regalato a tutti saluti e sorrisi. Quindi è salito sull'aereo diretto a Tripoli. La «vacanza romana» era finita.