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L'ira dei rimpatriati e la mancata visita degli ebrei tripolini

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Lorende noto un comunicato dell'Associazione, che sottolinea di «ritenersi umiliata dall'atteggiamento tenuto ancora una volta dal nostro Governo nei suoi confronti». Nell'ambito della ritrovata amicizia tra Italia e Libia, «è deplorevole - nota l'Airl - che non si sia ritenuto necessario inserire nell'agenda ufficiale un incontro con una rappresentanza dei rimpatriati italiani che hanno subito la confisca dei beni e l'umiliazione della cacciata». Per l'associazione, spiega Ortu, è solo «solo l'ultima delle tante mortificazioni subite». L'Airl chiede comunque «al ministero degli Esteri» di entrare in possesso «de discorso del colonnello il quale, al di là delle manifestazioni di amicizia verso i presenti, avrebbe fatto anche rivelazioni scioccanti sulle modalità della nostra espulsione». A rifiutarsi, invece, di vedere il Colonnello sono stati gli ebrei romani. Gheddafi si è visto consegnare una lettera a firma di Shalom Tesciuba, leader carismatico della comunità ebraica tripolina e vice presidente della comunità ebraica di Roma. Nel testo è stata riportata tutta la storia di come Gheddafi ha allontanato gli ebrei dalla Libia e la richiesta di un tavolo tra ebrei libici e il Colonnello per definire i risarcimenti ai profughi.

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