Berlusconi, blitz notturno nella tenda di Gheddafi
L'Italia è un "Paese amico". Con queste parole, nel cuore della notte il leader libico Muammar Gheddafi ha incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, arrivato a sorpresa alla sua tenda piantata a Villa Pamphili poco dopo le 23. Il premier ha voluto così salutare l'"amico Gheddafi" prima di partire per Santa Margherita Ligure, dove domani lo attende l'assemblea dei giovani industriali, chiudendo di fatto la parte ufficiale della visita del colonnello. Il colonnello si tratterrà a Roma anche domani per alcuni incontri privati. Nel corso della mezz'ora di colloquio, a quanto si apprende, il leader libico ha ringraziato il Cavaliere per l'ospitalità ricevuta, ribadendo che "l'Italia è un Paese amico". Ma l'incontro informale è stata anche l'occasione per un chiarimento su quanto accaduto ieri alla Camera e sulla decisione del presidente Gianfranco Fini di annullare il convegno, al quale avrebbe dovuto partecipare anche il leader libico, che si era fatto attendere per oltre due ore. Ritardo che è stato dovuto, come ha precisato l'ambasciata libica, alla preghiera del venerdì. In serata, prima dell'incontro con il premier, Gheddafi aveva già dato il via alla parte 'turistica' della sua visita, con una passeggiata nel cuore della Capitale tra via Condotti, via del Babuino e via del Corso, prima di sedersi a cena con una trentina di ospiti, tra i quali l'uomo d'affari arabo Tarak Ben Ammar. Uscendo dal ristorante, doppiopetto scuro alla occidentale con una stola nera appoggiata sulle spalle e camicia rossa, il leader libico si è fermato a fare una foto con una bambina, che, in braccio alla madre, lo salutava. La scorta del rais ha preso poi indirizzo e numero di telefono della donna, garantendo che l'ambasciata libica farà avere lo scatto alla famiglia.