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Intercettazioni, l'opposizione insorge Bocchino: "Ventuno voti dalla sinistra"

Montecitorio

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La Camera dei deputati ha appena approvato a scrutinio segreto il ddl intercettazioni e dai banchi dell'opposizione tuona la protesta. "Libertà di informazione cancellata", "Vergogna", "Oggi è morta la libertà di informazione uccisa dall'arroganza del potere" e ancora: "Pdl: protegge i delinquenti e ladri". Sono questi gli striscioni che dai banchi dell'Italia dei valori si sono alzati, subito bloccati dal pronto intervento dei commessi mentre il presidente Gianfranco Fini dichiarava sospesa la seduta. Un "testa vuota" era volato già prima in aula, questa volta però gridato dai banchi della Lega durante l'intervento del capogruppo Idv, Massimo Donadi, che anche oggi ha usato parole 'di fuoco' per bocciare il disegno di legge che modifica la disciplina degli ascolti. Voto a scrutinio segreto è stato chiesto dal capogruppo del Pd, ma sono stati diversi i pollici alzati fra i banchi della maggioranza per indicare l'esplicito consenso alle norme che ora l'aula di Palazzo Madama dovrà vagliare. Pienone di ministri nell'aula di Montecitorio dove per il voto è arrivato anche il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.   "La bontà del provvedimento di riforma delle intercettazioni è dimostrata dal fatto che è stato approvato sia dalla maggioranza sia da un pezzo dell'opposizione. Sono 21 infatti i deputati d'opposizione che hanno detto si al nostro disegno di legge,testimoniandone l'utilità e la bontà delle scelte normative fatte": così Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl. "Il voto - aggiunge - è anche una risposta alle cassandre del centrosinistra che avevano ipotizzato divisioni interne alla maggioranza, che come sempre è stata compattissima. Ringraziamo l'opposizione per il contributo dato con i suoi 21 voti favorevoli".

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