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«Ma quale trazione leghista Pensiamo a governare bene»

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Lodico subito così evitiamo domande scomode». Se la ride Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia in partenza per Roma per partecipare a un vertice del Pdl. Presidente, lei è contento ma Fini parla di una trazione leghista del governo. È così? «Ma quale trazione leghista, per carità. Qui c'è una coalizione composta da un grande partito nazionale, che ottiene il 35%, e uno territoriale che ha avuto il 10,2. Sarà anche un bel risultato quello della Lega ma è pur sempre un partito che ha qualche voto in meno del Pdl». Senta, il ragionamento di Fini si potrebbe sintetizzare così: un anno di governo con provvedimenti tutti di marca leghista e la Lega ha fatto il pieno? «No, non credo che il presidente della Camera la pensi così. Se mi permette mi pare una semplificazione eccessiva». E allora che cosa vuol dire trazione leghista? «Lo chieda a lui. Io posso dirle che non vedo nulla di tutto ciò. Mi pare che il governo vada avanti con il suo programma, che ovviamente è il programma del Pdl». Però tutti i provvedimenti di maggiore portata in questa prima fase di governo provengono da ministri leghisti. «Guardi, qui bisogna intendersi. Un ministro propone un provvedimento ma poi tutto il consiglio dei ministri, all'unanimità, approva. E la maggioranza, tutta la maggioranza, sostiene il testo in Parlamento. Quindi io questa distinzione francamente non la capisco». La Lega ha sbandierato la battaglia sull'immigrazione come se fosse sua esclusiva competenza. «Ma sì, certo. È umano che un ministro rivendichi la sua azione. Adesso non si esageri. La sostanza è un'altra». E cioè, quale? «Che il Pdl ha tenuto, in alcuni casi anche con significativi progressi. È l'unico caso, assieme a quello francese, di un partito del premier che ha confermato in buona parte i suoi voti senza particolari arretramenti». Di quali progressi parla? «La Lombardia. La Lega guadagna due punti, il Pdl lo 0,7%. E questo sa che significa?». No, che cosa? «Che in politica l'unica cosa che conta sono i voti dei cittadini. Se governi bene, ti approvano. Qui in Lombardia i cittadini sembrano essere soddisfatti». E secondo lei a livello nazionale il governo dovrebbe correggere la rotta? «Quello che emerge dal voto è che il governo deve andare avanti con il programma. Con il suo programma. Avanti senza esitazioni». Il Pdl invece deve radicarsi di più? «Non c'è dubbio. Sempre di più. Radicarsi sempre di più sul territorio nazionale». F. d. O.

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