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Referendum, Berlusconi: non votate Ma Fini risponde: "Io ci andrò"

Il premier Berlusconi e il leader della Lega Bossi

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{{IMG_SX}}"La Lega ti sosterrà fino in fondo a Torino e Milano". Villa di Arcore, ieri sera. Umberto Bossi è ospite di Silvio Berlusconi. Il senatur 'prende in contropiedè il premier e subito mette sul tavolo il nodo dei ballottaggi, assicurando il pieno appoggio della Lega per i candidati del Pdl alla presidenza delle province dei capoluoghi piemontese e milanese. Il leader del Carroccio, secondo quanto riferito da alcuni presenti all'incontro, avrebbe promesso al Cavaliere anche un impegno in prima persona con comizi elettorali. Berlusconi, raccontano, è determinato a ripartire dalle elezioni locali per poi, un attimo dopo, tornare a concentrarsi sull'azione di governo. Stanco e infastidito dalle calunnie personali legate al caso Noemi e alle foto "rubate" a Villa La Certosa, il presidente del Consiglio pensa che ora sia il momento di passare dalle parole ai fatti. Bisogna tornare a parlare alla gente, sarebbe stato il suo ragionamento, concentrando ogni sforzo sulle cose concrete, a partire dall'emergenza terremoto in Abruzzo. In una parola, occorre ascoltare le richieste dei cittadini, mettendo da parte divisioni (vedi le tensioni tra Mpa e Pdl in Sicilia), gossip e polemiche. Bisogna riprende subito l'attività politica e di governo, sarebbe stata la sua esortazione. Incassato l'appoggio del senatur ai ballottaggi, il premier avrebbe dato il via libera politico sul referendum elettorale, garantendo di non fare campagna a favore del sì. A mezzanotte, i due leader, avrebbero raggiunto l'accordo poi annunciato ufficialmente questa mattina con un comunicato congiunto diffusa dalla presidenza del Consiglio. "Gli alleati più inossidabili e forti siamo noi" avrebbe detto il premier al momento della "firma" del patto di ferro con il senatur. "Non appare oggi opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 giugno" ha annunciato il presidente del Consiglio Berlusconi. Ma il presidente della Camera, Gianfranco Fini sull'intesa che prevede di non votare al referendum ha ribattuto: "Vado a votare e lo faccio convintamente. Andrò a votare e mi auguro che ci vadano gli italiani". Immediata anche la risposta del Pd: "Il premier è sempre più ostaggio della Lega per potersi assicurare l'impegno per i ballottaggi". Il ministero della Difesa La Russa ha sottolineato: "I referendum per loro natura attraversano gli schieramenti, l'importante è non vietare nulla".

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