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Ma il rutelliano Vernetti va già all'attacco: «Pesante flessione»

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Quelladel Pd è una sconfitta. Si può edulcorare la versione, ma non negare la sostanza. Al punto che Gianni Vernetti, deputato vicino a Francesco Rutelli, lo dice chiaramente: «Il Partito Democratico registra una pesante flessione a livello nazionale perdendo circa 4 milioni di voti rispetto alle politiche del 2008 e 2 milioni di voti dalle europee del 2004. Questo risultato dovrebbe evitare inutili analisi indulgenti e condurci ad una seria riflessione sulle strategie future e sulla linea politica». E la prima cosa da decidere è, ovviamente, la collocazione degli eurodeputati democratici. «Il deludente risultato delle forze politiche di ispirazione socialista, che nei grandi Paesi europei non raggiungono il 20% dei consensi e registrano un crollo di voti particolarmente in Francia e Gran Bretagna - insiste Vernetti -, ci costringe a riaprire a tutto campo la riflessione sulle appartenenze politiche europee». Non è da meno la prodiana Marina Magistrelli che, dopo l'avanzata pidiellina nelle Marche, lancia il suo grido d'allarme: «O si cambia o si muore, e poco importa che il centrosinistra unito abbia mantenuto le posizioni. Il Pd, ma confido anche le altre forze dello schieramento deve aprire una profonda riflessione sul perché di questo voto, in particolare dei consensi conquistati dalla Lega, e cambiare rotta, mettendo in moto il cambiamento».

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