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Comunali: Lazio e Abruzzo i risultati

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GUIDONIA MONTECELIO - Non è ancora finita. Un mese di campagna elettorale, sei mesi di commissariamento e una consigliatura travagliatissima durata 4 anni non sono bastati ai guidoniani per decretare il nome nuovo a Palazzo Matteotti. Il prossimo 21 giugno si tornerà alle urne per decidere chi, tra Eligio Rubeis e Michele Pagano, dovrà guidare l'amministrazione tiburtina del terzo Comune del Lazio. Attestatosi al 35,5%, Rubeis non è quindi riuscito a spuntarla al primo turno, come qualcuno aveva preventivato. La coalizione di centrosinistra, formata da Pd e Udc, più altre liste civiche, ha ottenuto il 24%, scalzando l'ex sindaco Filippo Lippiello dalla possibilità di giocarsela a tu per tu con il Pdl di Rubeis. L'ex primo cittadino ha preso il 16%. FRASCATI - Di Tommaso (Pd) ha vinto con oltre 1.600 voti, pari a circa il 51,8 per cento, a seguire Vincenzo Conte (Pdl, 22,3 per cento), Alessandro Adotti Udc, Alessandro D'Orazio con la propria lista civica e Domenico Serafini della lista Beppe Grillo. Si è votato negli istituti scolastici del centro storico, a Cocciano e a Vermicino. Due giorni di fermento quelli di sabato e domenica con la piazza e il corso principale gremiti di persone e decisamente un'alta concentrazione di giovani elettori che iniziavano a parlare già dei primi risultati. MONTEROTONDO - Confermata a Monterotondo la maggioranza di centrosinistra con l'elezione a sindaco di Mauro Alessandri del Pd sostenuto da una coalizione composta anche da Idv, Rifondazione, Verdi, Comunisti italiani, Partito socialista, Sinistra per Monterotondo e altre due liste civiche. La differenza in percentuale tra i due candidati-sindaco si è quasi subito attestata al 12%. Alessandri si è attestato al 56 % mentre il suo rivale del Pdl Antonino Gatto al 44. ANGUILLARA SABAZIA - Ad Anguillara Sabazia con 13.654 elettori (80,5% d'affluenza) stravince Antonio Pizzigallo nuovo sindaco di centrodestra con la lista civica sostenuta da Pdl-Mpa-La Destra. Con 5.763 voti (53%) Pizzigallo ha nettamente distanziato il candidato sosteuto dal Pd Di Gioia (29,4%).A seguire Sergio Manciuria (9,1%) Lista Vento di Centro e Daniela Gasperini (7,8) ListaVolta Pagina. "Un grande risultato - ha commentato il neo sindaco Pizzigallo - che cercherò di onorare con un impegno concreto e costante. Grazie a a chi mi ha dato fiducia, mi impegnerò a non deludere i miei elettori". PESCARA - In Comune torna il centrodestra, dopo sei anni di centrosinistra. Torna con Luigi Albore Mascia, 43 anni, avvocato, che guidava una coalizione forte di dieci liste e di una organizzazione perfettamente oliata. Albore Mascia era stato sconfitto da Luciano D'Alfonso alle ultime elezioni amministrative: ma l'esponente del centrosinistra è finito agli arresti domiciliari, coinvolto a pieno in un'inchiesta giudiziaria per presunte tangenti. Così il ritorno al voto, e il ritorno del centrodestra. Un successo, quello colto dal candidato sindaco Albore Mascia netto ed eloquente: al primo turno, con un distacco che, quando mancano ancora i risultati di una cinquantina di seggi, si aggira intorno agli diecimila voti pari a circa il 17%. Il candidato del centrosinistra Marco Alessandrini, figliolo del giudice Emilio ucciso trent'anni orsono dai terroristi di Prima Linea, aveva sperato nel ballottaggio: ma ha dovuto fare i conti con un avversario solidamente sostenuto da una agguerrita pattuglia di liste amiche, e soprattutto con una eredità molto pesante lasciatagli dall'ex sindaco D'Alfonso. Un ultimo dato sull'affluenza: alle comunali del 2008 votò l'80,5%; quest'anno il 71,5%. TERAMO - La città conquistata dal "modello Teramo” e dalla"politica del fare” premia Maurizio Brucchi nuovo sindaco con una percentuale che fa saltare il banco, "azzera” la classe dirigente del centrosinistra e "serve” la filiera del centrodestra con il Pdl che stravince e travolge. Con i complimenti del Premier a Chiodi, governatore della Regione più azzurra che c'è. Un risultato eclatante, dunque, il riconoscimento a Brucchi che ha saputo fare del suo gap iniziale, lo scarso impatto mediatico, un punto di forza. Il passaggio attraverso i 53 giorni della campagna elettorale lo ha reso più morbido e sciolto. Tutto il resto fa già parte della storia di queste elezioni: il bacio dell'onorevole Antonio Tancredi e l'ovazione dinanzi ai dati che schizzano nello scrutinio relativo al seggio di Piano della Lenta, storica postazione dell'ex alleato Lino Silvino; e poi ancora Brucchi che segna personalmente i voti sul tabellone con un pennarello blu come è blu la polo nuova pronta per essere indossata per i festeggiamenti e la rivelazione, infine, del pronostico azzardato, in tempi non sospetti, in una busta rigorosamente chiusa: un prudente, saggio, scaramantico 56%. GIULIANOVA - Sarà il ballottaggio a decidere il nome del sindaco di Giulianova nel quinquennio 2009-2014. Il secondo turno, lo dicono le cifre, ha per Francesco Mastromauro il sapore di una festa rimandata. Il candidato sindaco del centrosinistra, che confidava in un'affermazione immediata, ha però dovuto accontentarsi di una percentuale (45,56%) rassicurante, ma non esplosiva. Tra quindici giorni, lo scontro diretto con il centrodestra di Giancarlo Cameli, che ha chiuso la nottata con una percentuale del 33,18%. Più che positivo il risultato della lista "Il cittadino governante per cambiare” che con soli venti nomi, ed argomenti non demagogici, ha conquistato il 10,26 %. Pari all'8,37% la percentuale della lista "Giuliesi” (candidato Gianfranco Francioni), 2,53 per Rifondazione Comunista ed Elisa Braca. Lontanissimi i giorni di Claudio Ruffini, che solo cinque anni fa potè amministrare la città con il consenso bulgaro di un 70% tondo. Grazie ad una percentuale superiore al 45 %, ed un vantaggio del 14 dal diretto concorrente, Mastromauro non dovrà probabilmente nemmeno affrontare la seccatura degli apparentamenti. CAMPOBASSO - È Gino Di Bartolomeo il nuovo sindaco di Campobasso. Il candidato unico del centrodestra, sostenuto da 11 liste, ha vinto al primo turno, ottenendo un consenso del 56%. Nettamente distanziati gli sfidanti, con una prevalenza del candidato dell'IdV Massimo Romano (18%), rispetto al candidato del Pd Augusto Massa, per due volte sindaco di Campobasso, che ha ottenuto il 15%, confermando il calo di voti delle europee. Molto indietro gli altri candidati, Gaetano Di Niro (Terzo Polo), ha ottenuto il 6,3%, Adriana Izzi (Cittadinoi e Lista comunista) il 3,5%, l'esponente del «Guerriero sannita» Giovanni Muccio meno dell'1%. Risultati che intorno alla 24 erano ancora provvisori conseguenza di uno scrutinio lentissimo, ritardato dalle contestazioni e dal voto incrociato (che ha premiato soprattutto Romano), con i dati delle «staffette» (calcolati sull'80% delle schede scrutinate) che hanno preceduto di ore quelli ufficiali. Dopo 15 anni di amministrazioni di centrosinistra Campobasso ha dunque invertito la «rotta» e scelto Di Bartolomeo.

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