Amministrative, la sinistra va ko
Bologna e Firenze al ballottaggio
LATINA - Armando Cusani si conferma presidente della Provincia di Latina. Il candidato del Pdl, sostenuto per l'occasione da alcune liste civiche ma soprattutto dall'Udc, ha sbaragliato il campo degli avversari imponendosi al primo turno. Niente ballottaggio, quindi, ma un successo netto al primo turno con la significativa percentuale che si aggira intorno al 56,50%, con 460 sezioni scrutinate su 505. L'andamento dello scrutinio ha subito palesato il grande consenso guadagnato da Cusani, attestatosi ben oltre il 50% delle preferenze. Il successo di Cusani si pone sulla scia del grande consenso ottenuto dal Pdl pontino alle europee, un 52,99% che si pone tra i migliori risultati a livello nazionale per il partito di Berlusconi. Dunque Latina si conferma saldamente nelle mani del centrodestra. FROSINONE - Tutto da rifare. Il nuovo presidente dell'amministrazione provinciale verrà scelto il 21 e 22 giugno quando si tornerà alle urne per il ballottaggio decisivo. Proprio quando dopo il responso delle elezioni europee tutto lasciava immaginare che il candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia Antonello Iannarilli potesse vincere al primo turno, iniziava invece a profilarsi sin dai primi momenti dello spoglio il ricorso al secondo turno. Sezione dopo sezione il dato di Iannarilli oscillava sempre tra il 44% e il 48%, mentre il candidato del centrosinistra Gian Franco Schietroma si attestava tra il 35 e il 39% e il candidato del Terzo polo l'ex sindaco diessino del capoluogo per dieci anni Domenico Marzi viaggiava tra il 12 e il 15%. Questa mattina all'una quando erano state scrutinate 304 sezioni su 496 Antonello Iannarilli aveva ottenuto 79.840 voti pari era al 44,11%, Gian Franco Schietroma otteneva 69.196 voti pari al 38,23% e Domenico Marzi prendeva 25.255 consensi pari al 13,95%. RIETI - A Rieti sarà ballottaggio. Il presidente uscente di centro-sinistra, Fabio Melilli, si ferma al 44,4% e viene superato dall'uomo di centro-destra, Chicco Costini, con il 44,9%. L'Unione di Centro con Calabrese farà l' ago della bilancia con il suo 6,4%. Nessuno tra i contendenti racimola il 50% più 1 dei voti. I proclami della vigilia, tanto del centrosinistra che del centrodestra, si sono sciolti come neve al sole. I sondaggi sono stati ribaltati da una realtà che lascia molto amaro in bocca a entrambi i maggiori contendenti. Probabilmente ha vinto l'opinione pubblica che, da settimane, annusava odore di ballottaggio.Si faranno sentire Giosuè Calabrese e la sua Unione di Centro che, con un dato stimato intorno al 6,4%, diventano ora determinanti per la chiamata alle urne del 20 e del 21 giugno prossimi. PESCARA - Si chiama Guerino Testa, 39 anni, commercialista, l'uomo che ha regalato uno storico trionfo al centrodestra alla Provincia di Pescara. Dopo un ventennio di dominio del centrosinistra, dunque, c'è stata la svolta determinata dall'onda lunga del voto nazionale e regionale, e da un lavoro capillare che Testa ha svolto in tutti i paesi. Alla fine, il candidato del centrodestra ha chiuso con il 53,2% rispetto al 41,5% di Antonella Allegrino, candidata del centrosinistra. Una vittoria al primo turno, netta, mai messa in dicussione, supportata anche da oltre ventimila voti di vantaggio. TERAMO - Una vera e propria debacle quella del centrosinistra teramano, che perde comuni importanti e che cede addirittura la Provincia, vera e propria roccaforte governata ormai da quindici anni consecutivi. Il centrodestra, guidato da Valter Catarra, riesce in un'impresa impossibile vincendo queste elezioni sul filo di lana con il 50,01% dei voti contro il 48,34% del presidente uscente Ernino D'Agostino che se solo avesse conquistato 29 voti in più sarebbe arrivato al ballottaggio. Si ferma invece all'1,64% la candidata de La Destra Emanuela Di Giacinto, tenuta a battesimo dal segretario nazionale del partito Francesco Storace. CHIETI - Si è capito subito, sin dalle primissime schede scrutinate, che in Provincia di Chieti non ci sarebbe stato bisogno del secondo turno. Enrico Di Giuseppantonio, candidato di una coalizione di centrodestra con Udc e Pdl, favorito della vigilia, ha viaggiato costantemente ben al di sopra della fatidica soglia del 50% mentre il suo avversario, il presidente uscente Tommaso Coletti, non è mai riuscito neppure a sfiorare il 40%. Un indiscutibile trionfo, con una forse inattesa vittoria al primo turno a dispetto della proliferazione dei candidati. ISERNIA - Il Pdl resta alla guida della Provincia di Isernia e lo fa alla grande, passando al primo turno con dati plebiscitari. Luigi Mazzuto (69,6%), coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, prende il testimone dall'ex presidente Raffaele Mauro (An). A Isernia, ormai da anni - da quando Michele Iorio è il Governatore del Molise - le mura di cinta e la bandiera del Pdl ormai si ergono sempre più alte, ciò pure per dire che nel 2004 il centro-sinistra, con Paglione (Ds), agguantò almeno il ballottaggio e poi se la gicò all'ultimo voto. Il Pd, oggi, è allo sbando e non trova più la forza di rialzarsi. La batosta, poi, apre un fronte interno al centro-sinistra, un raffronto necessario, obbligato, con l'alleato Idv col quale non si è riusciti a correre insieme.