Franceschini: "Obiettivi raggiunti E in Italia non c'è un padrone assoluto"

Obiettivi centrati. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, sottolinea due dati delle elezioni europee e afferma: "Abbiamo raggiunto i due obiettivi che ci eravamo dati quando è nato il Pd e all'inizio della mia segreteria". "Il risultato - afferma Franceschini - conferma il progetto del Pd e il 26,1% è la base di partenza di un lungo cammino e di una fase di radicamento e rinnovamento della nostra forza come alternativa al governo di centrodestra". "Il voto ha sfatato il mito dell'invincibiltà di Berlusconi ed è stato scongiurato il rischio che il Paese oggi si svegliasse sotto un padrone assoluto. Questo pericolo" è stato sfatato. Così Dario Franceschini durante una conferenza stampa al Pd sul voto delle europee commenta i risultati delle elezioni europee.   "L'avanzata indicibile" di cui parlava il premier Silvio Berlusconi nelle scorse settimane annunciando che il Pdl avrebbe superato il 40% per arrivare fino al 45%, non c'è stata, sottolinea il segretario del Pd Franceschini. "Questa avanzata straordinaria della destra non c'è stata a fronte del fatto che in Europa la destra cresce ovunque. Siamo sotto i dieci punti rispetto al risultato annunciato -sottolinea Franceschini- inoltre non è stato centrato neanche l'obiettivo di portare l'alleanza Pdl più Lega ad essere maggioranza nel Paese". "Il governo è in minoranza -sottolinea il segretario del Pd- perchè la somma dei voti tra Pdl e Lega è del 45,52%. Stiamo lontani dal 50% mentre Berlusconi aveva impostato tutta la campagna come una verifica sul governo ed un referendum su di lui, sul mito della sua invincibilità. Questo mito oggi viene sfatato". Inoltre Franceschini mette in evidenza come con il calo del Pdl, la formazione guidata da Berlusconi non sarà il primo partito del gruppo del Partito popolare europeo. "In un momento in cui la destra vince in tutta Europa, non c'è stata alcuna avanzata della destra italiana che non riesce nemmeno a centrare un altro obiettivo, annunciato da Berlusconi, e cioè quello di diventare la prima forza nel Ppe".   "C'è una crescita della Lega in Veneto e in Lombardia e qusto comporterà sicuramente una influenza leghista ancora maggiore sul governo". Secondo il segretario del Pd la crescita della Lega avrà "un impatto negativo con il quale dovremo confrontarci nei prossimi mesi e nei prossimi anni".