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Francia e Spagna, socialisti in crisi

Jose Luis Rodriguez Zapatero, Gordon Brown

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Spagna - L'opposizione del Partito Popolare è in testa anche se con un vantaggio limitato a tre punti. E' quanto emerge dal primo exit poll della radio cattolica Cadena Cope, secondo cui la formazione di Mariano Rajoy ha conquistato il 43 per cento (pari a 23-24 eurodeputati sui 50 in palio) contro il 40,5% (21-22 seggi) attribuito ai socialisti del premier Jose Luis Rodriguez Zapatero. Nel 2004 i numeri erano invertiti: i socialisti conquistarono 25 degli allora 54 seggi in palio contro i 24 del PP. Simile l'affluenza alle urne rispetto al 2004: alle 18 aveva votato il 33,96 per cento. Cadena Cope è stata l'unica stazione a rendere noti exit poll. Le altri testate hanno annunciato che rispetteranno il termine delle 22. Francia - Martine Aubry, primo segretario del grande sconfitto delle elezioni europee in Francia, il Partito socialista, ammette la sconfitta e non cerca scuse: «capisco il messaggio dei francesi, il Partito socialista non è ancora credibile. Abbiamo bisogno di un profondo rinnovamento e continuerò nella missione intrapresa alcuni mesi fa». Nel primo commento davanti alle telecamere dopo il clamoroso risultato che vede il Ps al 17,5%, con 9 punti in meno rispetto al 2004, la Aubry ha anche chiesto al vincitore, il presidente Nicolas Sarkozy, di evitare «un nuovo giro di vite sociale» Quanto al risultato straordinario degli ecologisti, che tallonano a poco meno di due punti i socialisti, la Aubry ha detto che quello ambientalista è «un messaggio forte, ma noi vogliamo che proceda insieme alla questione sociale, che fa tanto soffrire oggi i francesi». Gli europei hanno bisogno «di un altro progetto» i francesi hanno bisogno di «speranza e fiducia» e il Partito socialista -dice la leader - «deve dare tutto questo: continuerò nella mia missione, il partito ha bisogno di un profondo rinnovamento, di non vivere in un circuito chiuso, di aprirsi alla società».

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