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Frosinone, il Pdl sfida il tabù delle provinciali

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Da quattordici anni infatti lo schieramento guidato da Silvio Berlusconi pur essendo maggioranza ad ogni consultazione politica puntualmente esce sconfitto alle elezioni provinciali. Nelle due passate tornate elettorali l'attuale assessore regionale Francesco Scalia ha battuto prima Attilio Turchetta e poi Paolo Fanelli, passato poi nelle fila del Partito socialista. Questa volta però la coalizione guidata dal deputato del Pdl nutre forti ambizioni e non fa mistero di puntare addirittura alla vittoria al primo turno. In realtà, però, il cammino che ha portato alla designazione di Iannarilli non è stato del tutto agevole con alti e bassi che hanno visto la coalizione di centrodestra perdere l'eurodeputato di Alleanza nazionale Alessandro Foglietta, ma ingrossare le fila con l'arrivo del consigliere regionale proveniente dall'Udc Augusto Pigliacelli. Per il centrodestra ciociaro la consultazione provinciale è diventata una sorta di madre di tutte le battaglie. Riesce difficile infatti ai dirigenti locali del centrodestra capire come sia possibile che nello stesso tempo si continui a vincere alle elezioni politiche dal '94 in poi e si perda invece poi regolarmente ad ogni consultazione provinciale. La Ciociaria infatti è sempre stata un'area politica moderata, con la Democrazia Cristiana che l'ha fatta da padrona per quasi cinquant'anni con consensi spesso plebiscitari, non a caso è sempre stato ritenuto un feudo di Giulio Andreotti. Poi con la discesa in campo di Berlusconi si è sempre orientata verso il centrodestra. In passato forse i candidati alla presidenza non erano così radicati e forti elettoralmente, questa volta però con Iannarilli è tutto diverso. A sostenere Iannarilli ci sono nove liste: Pdl, Rialzati Ciociaria, Lega Lazio, Mcl, Udeur, Mpa, La Destra, Azione sociale, Fiamma Tricolore. Sull'altro fronte per confermare la vocazione amministrativa della coalizione di centrosinistra nel territorio scende in campo Gian Franco Schietroma leader nazionale del partito socialista, già sottosegretario, assessore regionale e membro del Consiglio superiore della magistratura. Anche Schietroma come il suo avversario può godere del sostegno di nove liste: Partito democratico, Partito socialista, lista del presidente, Sinistra unita, Tre spighe, Democratici ciociari, Italia dei valori, Comunisti italiani e Il cittadino. A non far dormire sonni tranquilli ai due che pensavano di potesi giocare la partita senza terzi incomodi, l'ex sindaco diessino del capoluogo Domenico Marzi, candidato con l'Udc che nel territorio fa riferimento al deputato Anna Teresa Formisano, e con altre tre liste: Ribellati Ciociaria, Marzi presidente e Noi giovani. Il lotto degli aspiranti presidenti è completato da Ornella Carnevale di Rifondazione comunista, Luigi Sorge del Partito comunista dei lavoratori, Paolo De Simone di Rosso di Sera e Nuova sinistra, Antonio Pelagalli di Cultura e coltura e Aldo Carbone di Forza Roma e Viva l'Italia.

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