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E Matteoli va a «caccia» dei pescatori

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Anziper essere corretti bisognerebbe chiamarlo porticciolo dato che non ci sono ormeggiati grandi yatch ma tanti motoscafi che i pescatori locali usano tutte le mattine per andare al largo a pescare. Oggi (ieri, ndr) però, non è un giorno come gli altri, molte barche sono rimaste ferme. «Sarebbe stato il primo giorno buono dopo tre burrascosi per mettere le reti in mare però abbiamo preferito stare qui. Non accade tutti i giorni che un ministro venga a trovarci». Mario è un giovane pescatore e il mare non è solo la fonte del suo lavoro, ma anche la sua passione. E per chi non lo è in questa piccola frazione del comune di Campo all'Isola d'Elba? Come tantissimi altri colleghi è seduto sul muricciolo del lungomare Mibelli e indossa un comodo paio di pantaloncini corti, una maglietta bianca e ai piedi degli infradito. Sembra pronto a salpare con la sua barca. Alle sue spalle si apre l'ampia spiaggia dalla sabbia fine, di fronte invece, con i monti a fargli da sfondo, c'è il Bar Marik, e proprio in quel bar a minuti arriverà il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, accompagnato dal sottosegretario alla Pesca, Antonio Buonfiglio e dall'eurocandidato Federico Eichberg. Ad aspettarli è schierato in prima linea Vanno Segnini, candidato sindaco al comune di Campo. Un toscano doc che, spiega, ha deciso di candidarsi «perché amo la mia Campo e voglio ridarle quella prosperità che dopo anni di amministrazione di sinistra non c'è più». L'inno di Mameli riecheggia sul lungomare e le sedie della veranda del bar sono ormai tutte occupate. Molti curiosi si avvicinano per capire il motivo di tanta affluenza e mentre una signora spiega ad un passante: «Non capita molto spesso di avere qui un ministro e un sottosegretario», ecco che gli applausi accolgono Matteoli e Buonfiglio. Il primo a prendere la parola è proprio il sottosegretario, d'altronde chi meglio di lui può spiegare cosa sta facendo il governo per la pesca: «Vogliamo che la commissione europea capisca che non esiste la pesca senza una politica del mare. E così noi siamo pronti a votare al Senato una norma che inserisca nella tracciatura del pesce, non solo il luogo di provenienza, ma soprattutto la data del pescato. Un modo per avvantaggiare il pescatore e per tutelare il consumatore». Poi è l'ora di Matteoli, che dopo aver chiesto a Segnini, una volta diventato sindaco, di impegnarsi per risollevare Campo, annuncia: «Non è possibile che un pescatore esca la sera per lavorare e, in caso di maltempo, non possa approdare a Pianosa. Appena arriverò a Roma lunedì risolverò il problema». Fiducioso anche per quanto riguarda i trasporti dall'isola al continente: «Fino al 31 dicembre non preoccupatevi, la Toremar non sopprimerà nessuna tratta. Poi indiremo una gara per ogni singolo servizio e sistemeremo la cosa». Infine annuncia il desiderio di voler fare in modo che «gli otto miliardi di cassa integrazione guadagni siano disponibili anche per i settori marittimi. Un modo per garantire l'80% dello stipendio a tutti quei pescatori che dovessero rimanere senza lavoro». Infine, dopo il saluto da parte del vicesindaco dell'isola di Ponza, Ettore Di Meglio, impegnato in un progetto di gemellaggio tra la sua città e il comune di Campo, è l'ora di Federico Eichberg: «Sulla bandiera del vostro comune ci sono le api e oggi ho capito, guardandovi, il perché di quel simbolo. Siete gente operosa come loro. Vedrete che dall'Europa avrete a breve una gratifica ai vostri sacrifici». I politici se ne vanno e tutto torna come sempre: reti in mare, spiaggia e tanta voglia di stare in compagnia, come la signora Donatella che però questa volta ha l'imbarazzo della scelta: «No, questa sera non posso venire alla chiusura della campagna elettorale di Vanno. Devo andare a cena dal parroco». E anche questa è Marina di Campo.

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