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La Campania buttata via dalla sinistra

Rifiuti e degrado a Marcianise, in provincia di Caserta

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In Campania, la questione meridionale post-moderna è il grumo di sperperi, d'inefficienza, di politichese efferato, di coni d'ombra, di complicità istituzionali omertose, di lecchinaggio mediatico sino a declassare l'Ordine in Disordine dei giornalisti. Il Mattino non sempre ha l'oro in bocca, essendo stato acriticamente prono alle amministrazioni di centrosinistra. Qualcuno lo comunichi anche a Saviano. Il peggio del peggio della prima Repubblica, qui, s'è incarnato nel capo dei capi, Bassolino. Quando si farà la Norimberga su quanti hanno reso infelix la Campania, bisognerà chiedere conto al sindaco di Salerno, De Luca; a De Franciscis, presidente casertano, prima commissariato e, quindi, riparato a Lourdes; al presidente napoletano Di Palma, una delle tre prove dell'esistenza del non-essere; al salernitano Villani; agli ex assessori regionali, tipo Montemarano, colui che completò e perfezionò la fogna a cielo aperto della Sanità campana. Ci vorrebbe l'Alighieri per definire l'accidia del beneventano Cimitile, il trasformismo traditore del suo vice Barbieri, l'ignavia della presidente avellinese Alberta De Simone e il velleitarismo della Iervolino. Più facile, sia pure con craxiana sofferenza, parlare di Rocco Giuliano, che ebbe la faccia tosta di vantarsi dell'aeroporto di Pontecagnano, milioni buttati per una struttura demenziale inaugurata e subito chiusa. Giuliano dovrà, peraltro, rispondere delle promesse disattese, come l'impegno a ripristinare la ferrovia Sicignano-Lagonegro. Invece, cinque anni dopo, la linea ancora...fu, siccome immobile, dato il mortal sospiro. Per Giuliano, non c'è difesa, bisogna solo appellarsi alla clemenza della Corte. La seconda prova dell'esistenza del non-essere è Massimo Loviso, sindaco di Polla, dimostrazione di quanto si possa nuocere, non facendo niente. Il nostro Oblomov, nullafacendo per la discarica, per la serie nulla si crea e tutto si distrugge, ha innescato sulla bella cittadina del Vallo di Diano una micidiale bomba ecologica. La questione meridionale si rispecchia addirittura nei preti, che invece di intimare ai malefici centrosinistri «vade retro, Satana!», ne diventano succubi interessati, per la gloria non del Signore, ma dell'effimero post-borbonico: «Festa, farina, forca». Mi riferisco ai sacerdoti modernisti esagerati, tonaca alle ortiche, sempre in jeans e giubbetto di moda, tutto rock e martello. Uno di questi, vocato per la missione canzonettistico-metallara, si chiama Citro e, da vero uomo di potere, gestisce oltre un milione di euro della Provincia. Siccome Edmondo Cirielli (Pdl), futuro presidente, ha già mandato a dire a don Citro che «la musica è finita», l'altroieri a Marina di Camerota, meeting del mare (una «effe» che costa al contribuente 230mila euro), l'uccello, pardon, il canarino di rovo, prima di presentare la band, ha supplicato, inascoltato, il pubblico non di fare opere di bene, ma di sonorizzare una pernacchia collettiva contro il centrodestra. Il contrasto fra il costosissimo sound e la pavimentazione disastrata, con tanto di buche, del centro di Marina di Camerota fa capire come mai questo territorio sgovernato da Villani sia precipitato così in basso tra le province italiane, per la qualità della vita. Secondo l'acuto Antonio Rinaldi, candidato alla Provincia di Salerno, nella lista «Forza Provincia per Cirielli», in Campania l'amministratore sinistro più pulito c'ha la rogna ed è, perciò, quasi impossibile stilare una classifica. Il presidente Berlusconi, la nostra generosa e infaticabile freccia rossa, tre giorni fa è intervenuto telefonicamente a Marcianise, nel corso della presentazione del mio «La famiglia Gramsci in Russia» presso il Gold Hotel. Ebbene, il Cavaliere, dopo Napoli e l'Aquila, adesso sa di avere un'altra grave emergenza da affrontare e risolvere: la catastrofe ecologica, ambientale, antropologica del casertano. Attorno al Gold Hotel, albergo nuovissimo e ben attrezzato, il deserto dei tartari: strade dissestate, strutture costate milioni e milioni inutilizzate ed abbandonate, amianto e rifiuti tossici ovunque, in un'enclave horror, dentro una delle più importanti zone industriali della Penisola, dove non c'è né l'Europa, né l'Italia, spettrale terra di nessuno dominata da delinquenti, ladroni, papponi, rom a caccia di rame, pedofili, prostitute e luxuriosi prostituti. Per poter visitare questo habitat al di là del Male assoluto, ho dovuto affidarmi ad un amico per farmi strada tra gli insidiosi ruderi, con una calibro nove in pugno. Più della camorra, in Campania poté il centrosinistra.

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