"Serve più coesione contro la crisi"
L'appello del presidente Napolitano: bisogna superare le «contrapposizioni politiche»
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano approfitta della Festa della Repubblica, in cui si celebra l'unità nazionale, per tornare su un tema che gli è caro. A fronte di un'Italia che ha dimostrato in diverse occasioni di essere unita e coesa, c'è una classe dirigente che invece è caratterizzata da «aspre contrapposizioni politiche ed istituzionali, soprattutto in periodo elettorale». Napolitano ha ricordato i momenti in cui è prevalso lo spirito unitario del Paese, dall'emergenza del terremoto all'omaggio reso alle vittime del terrorismo e delle stragi, alla gratitudine mostrata verso i magistrati e le forze dell'ordine caduti sotto i colpi della mafia. Il Paese si è trovato coeso anche nel celebrare il 25 aprile «giorno della liberazione dal nazifascismo, del ritorno alla pace, libertà ed all'indipendenza». Sono, sottolinea Napolitano, «segni di unità attorno a valori di democrazia e di solidarietà propri della nostra Costituzione». Eppure la classe politica sembra non cogliere questa richiesta di coesione che viene dal Paese. C'è in sostanza, dice Napolitno, una discrasia tra l'atteggiamento degli italiani che nei momenti difficili riescono a ricompattarsi e a mostrarsi solidali e la politica che invece continua a essere litigiosa anche a fronte di problemi gravi come la crisi economica e la necesità di riforme strutturali. Napolitano non nasconde la delusione per il fatto che i suoi reiterati appelli siano rimasti finora inascoltati. Non entra nel merito delle polemiche politiche in corso, il suo è un discorso di cornice ma che rivela l'amarezza per il protrarsi di uno scontro dannoso al Paese. E «non mi stanco di ripeterlo» dice con la preoccupazione di chi si sente una voce nel deserto. «Basta guardare alla realtà senza paraocchi per vedere che c'è bisogno di più coesione nel Paese dinanzi alla crisi ed alle tensioni che scuotono il mondo». Quello del Capo dello Stato è l'ennesimo appello a una collaborazione tra i vari livelli istituzionali per affrontare tutti i problemi, dalla crisi dell'economia alla ricostruzione in Abruzzo fino alle riforme. E una maggiore coesione nel Paese è necessaria «anche in vista dell'importante incontro internazionale all'Aquila costituirà per l'Italia un impegno ed un'occasione di straordinario rilievo». Napolitano si è soffermato in particolare sulla questione della ricostruzione dell'Abruzzo al quale ha dedicato il primo pensiero nel messaggio televisivo agli italiani. Non si è limitato a rinnovare il cordoglio per le vittime e la solidarietà agli sfollati per i «gravi disagi e le difficoltà» che ancora devono sopportare «anche se sono assistiti e sostenuti con ogni premura». Ha augurato che le famiglie abruzzesi «possano veder presto avviata l'opera di ricostruzione, rinata la città dell'Aquila, gettate le basi di un futuro migliore». E quella unità che il Paese ha mostrato nella solidarietà data alle famiglie colpite dal sisma, il Capo dello Stato si auspica che emerga anche per altri problemi soprattutto da parte della classe politica. Napolitano è anche tornato sulla questione dell'immigrazione. La crisi economica, ha detto, non può cancellare il dovere dell'accoglienza e della protezione dei più depoli. Ha raccomandato comprensione e generosità. Non a caso, rivolgendosi ai Prefetti, ha chiesto di «garantire i diritti fondamentali di tutte le persone presenti in Italia». Il presidente ha accolto nella Sala degli Arazzi, anticamera dello studio presidenziale alla Vetrata, il premier Berlusconi e il presidente del Senato Renato Schifani, prima del ricevimento nei saloni del palazzo del Quirinale. Assente, fra le cariche istituzionali, il presidente della Camera Gianfranco Fini. Fra Napolitano, Berlusconi e Schifani c'è stato un breve colloquio, prima del loro ingresso nel Salone dello Zodiaco, per salutare gli invitati. Il premier ha scambiato anche alcune battute con gli ospiti. «Abbiamo dei sondaggi buoni, c''è una buona aria. La Lega è molto forte ma tanto è un alleata», spiega ad alcune signore. Le foto di Villa Certosa? «Tutte calunnie, ma le calunnie hanno le gambe corte e si ritorceranno contro...». Poi avvicinandosi a Barbara Palombelli scherza: «io sono sempre sereno. Con lei comunque ho fatto un'eccezioni questa mattina, io le interviste le concedo solo alle minorenni...». Napolitano gli passa accanto e scherzando gli dice: «presidente mi raccomando illustra bene le bellezze del Quirinale...».