Il gossip è finito, tocca a Veronica
La mano decisiva l'ha data Dario Franceschini. Con quel suo «fareste educare i vostri figli da Berlusconi» ha imposto una svolta alla campagna elettorale. Anzitutto dimostrando che il Pd non ha nulla da dire, nulla da proporre agli italiani e in queste settimane non è riuscito ancora a dare un valido motivo per farsi votare. Ma soprattutto perché nel preciso istante in cui le agenzie di stampa hanno cominciato a diffondere le parole, poi rivelatesi una clamorosa gaffe, del segretario del principale partito di opposizione, Silvio Berlusconi metteva a segno il punto forse decisivo. Usciva nell'angolo nel quale era rinchiuso da settimane. Svicolava i colpi subiti ed elaborava la strategia d'attacco. Perché in tutte queste settimane per Berlusconi non è mai esistito un caso Noemi. Ma solo e soltanto un caso Veronica. È stata lei con le sue dichiarazioni a far partire la campagna contro il Cavaliere. Quel suo lasciar intendere che il premier è «malato» e soprattutto quel suo «frequenta le minorenni» hanno azionato il tutto. E il tutto, per essere fermato, doveva essere bloccato da Veronica. Berlusconi lo ha fatto capire sin dai primi giorni, quando è andato a Porta a Porta nonostante il parere contrario di buona parte dei suoi consiglieri. Lì disse che Veronica si era sbagliata, era stata tratta in inganno. E che lui si aspettava le scuse. Tra i due poi ha prevalso il silenzio. Berlusconi non ha mai più messo piede a Macherio, casa sua, non è riuscito più a trascorrere le sue domeniche con Alessandro, suo nipote. E tutto ciò in un uomo come Berlusconi significa tanto. Indubbiamente tanto. Il Cavaliere aveva provato a fare pressione sui figli. Naturalmente quelli della prima moglie, Piersilvio e Marina, erano con lui. Gli altri tre, avuti con Veronica, erano da conquistare. Il primo, Luigi, lo ha visto durante la partita Milan-Juventus. Partita deprimente, uno a uno inutile. E uno a uno anche con Luigi. Che, a quanto sembra, gli ha dato il suo appoggio ma gli ha anche rinfacciato le sue colpe. Berlusconi quella sera era depresso. Aveva voglia di cambiare. Ne farà le spese Carlo Ancelotti, allenatore dei rossoneri. Le altre due figlie erano rimaste allineate con la madre. Barbara, al settimo mese di gravidanza, ha avuto anche complicazioni ed è stata ricoverara in clinica. Eleonora era con lei. Dunque, Franceschini. Con la sua sortita scatena l'effetto opposto. Berlusconi s'attacca al telefono. Chiama i figli e gli chiede comunicati di sostegno. Con Persilvio e Marina, come previsto, nessun problema. Poi tocca a Luigino, il più piccolo. Con Barbara ed Eleonora la trattativa più lunga. Che inizia a Palazzo Grazioli e finisce allo stadio Olimpico, dove il premier si deve recare per assistere alla finale di Champions League Barcellona-Manchester. «Lo vedete che mi dipingono come un mostro - gli sentono dire alcuni collaboratori al telefono - Un mostro. Il mostro d'Italia. E il vostro silenzio finirà per alimentare questa immagine». Cedono anche Barbara ed Eleonora e lo sostengono pubblicamente. Tutti i figli con lui. Resta Veronica. Il primo messaggio lo lancia Fedele Confalonieri. In una intervista alla Stampa dice: «Scagli la prima pietra chi è senza peccato». Anche la gentile consorte ha le sue colpe. Ma se lo dice un uomo è poco credibile. Serve una donna. E credibile. Tipo Daniela Santanché, una che in passato aveva già detto che Berlusconi «vede le donne solo in posizione verticale». Prima corregge la dichiarazione poi, in un'intervista al Tempo si schiera con Silvio, infine ieri a Libero denuncia: è Veronica che ha un amante. Quindi, la ciliegina sulla torta. Lui, il premier, che dice che non commenterà più in pubblico, sono questioni private e vanno riportate al privato, nel privato di una famiglia. Ora Silvio si aspetta un comunicato rassicurante della consorte e tutto si sarà ricomposto. Capito Veronica?