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Il Pdl sospende tre deputati vicini a Lombardo

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A tal punto che i coordinatori nazionali del Popolo della libertà (Bondi, La Russa e Verdini) hanno sospeso i tre assessori (Bufardeci, Cimino e Gentile) fedelissimi del sottosegretario al Cipe, Gianfranco Miccichè ("pupillo” di Marcello Dell'Utri e sponsor del governatore), e che hanno fatto ingresso nel Lombardo bis. A imbrogliare la già complicata matassa scende in campo proprio il senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, uno dei padri di Forza Italia, secondo il quale, la sospensione dal Pdl dei tre assessori «ribelli» è una cosa assurda, che non sta in piedi. Dunque, il fronte di guerra si sposta oltre lo Stretto, approdando così nella Capitale. Intanto, arrivano rinforzi sul fronte anti-lombardiano capitanati dal leader dell'Udc, Pierferdinando Casini: «Lombardo è allo sbando, bisogna tornare al voto». C'è anche una new entry, in questo scenario da terremoto. Si tratta del senatore dell'Udc, Totò Cuffaro, il quale afferma che per Lombardo «il 4% è lontano». Poi sferra il colpo basso. «C'è un ddl di modifica costituzionale presentato al Senato che, come Udc, condividiamo, ma in seconda battuta». Cos'è questo disegno di legge? La bozza legislativa, presentata dal Pdl in Senato, prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dal Parlamento siciliano nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni. Prossima puntata martedì, quando a Catania si riuniranno i vertici nazionali e regionali del Pdl. E sembra che proprio dall'Etna potrebbe arrivare una prima fumata bianca.

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