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Cossiga: Silvio caduto in un tranello

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Berlusconi: mai avuti rapporti piccanti

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Il sei maggio, nel pieno della «campagna mediatica» scatenata dal caso Noemi, è stato il primo a varcare il portone di Palazzo Grazioli per portare personalmente la sua solidarietà a Silvio Berlusconi. Oggi, a quasi un mese di distanza, Francesco Cossiga continua a pensare che il clamore attorno a questa vicenda sia eccessivo, anche se non rinuncia ad una «tirata d'orecchie» al premier. Presidente, cosa pensa di Noemi? «Non conosco quella povera ragazza e la sua famiglia, ma mi sembra brava gente. In ogni caso credo che Silvio, visto il ruolo che ricopre, sia stato imprudente ad andare a quella festa». Quindi ha ragione chi lo attacca? «Franceschini ed Ezio Mauro, invece di fare allusioni, dovrebbero presentare un esposto alla procura della Repubblica competente». Secondo lei c'è un complotto in atto? «Io non credo alla teoria dei complotti, ma mi sembra che qualcuno abbia voluto tendere un trappolone. Alcuni giornalisti sapevano prima che Berlusconi sarebbe andato lì e hanno costruito il tutto». Giornalisti e nient'altro? «Solo dei faciloni possono pensare che ci sia dell'altro. Magari i nostri servizi fossero in grado di organizzare una tale opera di disinformazione. E poi gli attuali direttori sono stati scelti da Berlusconi». Sergio De Gregorio e il ministro Gianfranco Rotondi sostengono il contrario? «Farebbero bene a stare zitti».  Torniamo a Noemi. Anche Veronica è caduta nel trappolone? «Non vi è dubbio che è stata sobillata. Io la conosco e sono amico di lei e di sua figlia Barbara. È una donna equilibrata, se ha mandato una mail all'Ansa significa che qualcuno le ha raccontato cose che l'hanno fatta arrabbiare». Che consiglio si sente di dare al premier? «Di non fare nulla. Non doveva andare a Porta a Porta. Ma non è troppo tardi per rimediare. Deve agitarsi di meno e deve far agitare meno i suoi. Perché Bondi deve andare a Ballarò a rispondere a Mauro? Il fatto è che, mi dicono, l'hanno portato all'esasperazione».  Cos'è che, secondo lei, gli ha dato più fastidio? «Un po' tutto. Ma soprattutto la moglie che, parlando, ha insinuato che fosse malato di satirite». Crede che tutta questa vicenda penalizzerà il Cavaliere? «Ma cosa vuoi che gliene freghi agli italiani. Al massimo Silvio diventerà oggetto di qualche battuta al bar dei Cesaroni». Eppure il Pd non la pensa così? «Il Pd dovrebbe occuparsi di altro. Se Franceschini usa questi argomenti significa che è alla canna del gas. Tra l'altro non capisco perché uno che scrive una lettera contro Avvenire rivendicando un'autonomia dalle posizioni della Chiesa, poi faccia tutte queste storie su dei fatti privati. Personalmente trovo molto più grave una certa legislazione sull'aborto, il fine vita, la procreazione assistita».  Intanto, mentre il Pd si occupa di Noemi, la Chiesa fa l'opposizione. «La Chiesa è l'unica forza critica nei confronti del governo e, soprattutto, non si occupa di questi temi» . Forse anche Berlusconi dovrebbe ascoltarla di più. «Dovrebbe. Ma mi sembra troppo preso dalla vicenda Noemi».

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