"Roma al livello delle capitali europee entro l'anno"
Le dichiarazioni, poi chiarite, del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sull'igiene e la pulizia della Capitale, definita insieme ad altre grandi città italiane «africana», ha portato scompiglio in tutti gli ambienti comunali, soprattutto in via Capitan Bavastro, quartier generale dell'Ama, l'azienda municipale per l'ambiente e la pulizia della città. Uno scompiglio dovuto all'effetto «sorpresa» delle parole del massimo esponente del «governo amico» ma subito sopito dalla forza dei numeri, passati e presenti. Per questo è tranquillo il presidente dell'Ama, Marco Daniele Clarke, quando spiega la situazione trovata, gli sforzi messi in campo e i risultati attesi. Presidente Clarke, Roma città «africana»... «La nuova gestione Ama sta affrontando la questione con grandissimo impegno per rendere entro il 2009 la città di Roma più pulita, portandola agli standard qualitativi delle altre capitali europee. C'è da ricordare che abbiamo trovato una situazione catastrofica». Quindi Roma «era africana»? «L'azienda era in una situazione davvero critica, sull'orlo del fallimento, con oltre il 40% dei mezzi fermi e senza una programmazione e una gestione strategica. Era come un albero secco». E adesso? «Abbiamo precorso i tempi approvando il nuovo piano industriale e abbiamo già avviato un nuovo modello di raccolta, spazzamento e lavaggio delle strade. Un piano approvato con urgenza e già operativo in cinque municipi, dove già si apprezzano i primi concreti risultati di maggior decoro e pulizia». Il nuovo contratto di servizio però deve essere ancora approvato dalla giunta, come è stato possibile cambiare modello organizzativo? «Come ho già detto, la situazione che abbiamo trovato in Ama era molto critica e per questo abbiamo proceduto d'urgenza con l'approvazione del piano industriale. Questo ci ha consentito non solo di cambiare modello di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade, dividendo il territorio capitolino in 400 aree di servizio ma anche di avviare le procedure di gara per l'acquisizione di 720 nuovi mezzi tra spazzatrici e lavastrade di ultima generazione». Un problema quindi c'era a Roma. Un altro sembra ancora lontano dal risolversi e potrebbe portare davvero la Capitale al dramma di Napoli della scorsa estate. La discarica di Malagrotta è satura da tempo e si tarda a trovare un sito per una nuova discarica, come stanno le cose? «Il problema della discarica incide profondamente sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti, sia per costi sia per logistica. L'Ama si è già attivata fornendo una rosa di siti compatibili con una nuova discarica, per la soluzione serve però uno spirito di collaborazione interistituzionale, soprattutto con la Regione, con la quale si sta lavorando per un nuovo piano rifiuti».