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Il premier: "Attacchi su tutti i fronti, ora tocca a Veronica"

Silvio Berlusconi

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Solo Veronica. Dipende tutto da lei. Silvio Berlusconi è rimasto a casa ad Arcore. Praticamente tutto il giorno. A sera s'è chiuso in una stanza con gli avvocati, anzi la vera equipe guidata da Niccolò Ghedini e le due sorelle esperte di diritto civile. È un uomo ferito. Ferito intanto perché è trascorsa un'altra domenica senza Macherio. Macherio, la residenza privata. La villa dove abita Veronica e dove di fatto vivono, quando non sono all'estero, i tre figli avuti con la seconda moglie. E soprattutto dove vive Alessandro. Alessandro, il nipotino.  A Berlusconi mancano gli scherzi, le sorprese ai nipotini. Come quando attaccò un pupazzo di Superman all'elicottero e lo fece volteggiare sopra la villa, poi l'atterraggio tra lo stupore generale. E dopo qualche minuto arrivò lui. Oppure il galeone antico in legno comprato in un negozio in galleria a Roma. E le mille invenzioni, i giochi pensati tutta la settimana tra un vertice internazionale e un consiglio dei ministri e messi in pratica la domenica. La domenica, quelle domeniche italiane a casa, con tutti i figli, i nipoti. Niente, per il Cavaliere non ce ne sono più. Dal giorno dell'attacco di Veronica non mette più piede a Macherio. I figli li ha dovuti incontrare ad Arcore, come la cena con Luigino condita da un Milan-Juventus indigesto e che alla fine è costato il posto a Carlo Ancelotti. Già, il Milan, la contestazione allo stadio. Pure quella. «È come quello che è succeso trent'anni fa. E come trent'anni fa ne uscirò» ripete da qualche giorno il Cav. E aggiunge: «Mi attaccano da tutte le parti, su tutti i fronti». In realtà nessuno dei pochissimi che lo frequenta ha ben capito che cosa voglia dire. Forse la guerra che gli scatenò la sinistra sulle tv. O forse la guerra che gli è piombata anche tra le mura domestiche. Ecco, questa è la vera novità di un Berlusconi che ormai è abituato a qualunque tipo di attacco. Fino al cancello di casa, dove invece ritrova le forze. Stavolta non è così. Ci si è messo anche il dolore al collo. Tutto è nato dalla moglie. E solo la moglie può risolverlo. Magari con delle pubbliche scuse. Possibile? Per ora è impossibile. Ha provato a mediare Fedele Confalonieri ma la «signora» non ha voluto nemmeno prenderlo a telefono. Almeno sino a qualche giorno fa. Ha alzato un muro. C'hanno provato i figli. Che sono con lui ma in fin dei conti hanno dall'altra parte la madre. Il risultato è che Noemi campeggia su tutti i giornali. La foto. Le sue frasi. Quelle della madre, del padre, del fidanzato e pure dell'ex. Berlusconi è ferito. Ferito da quello che scrivono i giornali internazionali e dal rischio che la sua immagine vada in frantumi proprio nel momento in cui si appresta a guidare il G8. È un uomo ferito. Ferito dentro. Incazzato. «Non ho fatto nulla, non ho nulla di cui mi debba pentire. Prima o poi la verità trionferà», continua a ripetere. La luce in fondo al tunnel ora s'intravede.

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