Giornata nera per il Cav contestato allo stadio
Dueore dopo la punizione-capolavoro di Francesco Totti, però, i milanisti avevano nessuna voglia di festeggiare: Galliani, Leonardo e i giocatori sono arrivati alla spicciolata, con mogli e fidanzate per mano, lo sguardo basso e le bocche cucite. Non hanno partecipato l'allenatore Carlo Ancelotti e il presidente Silvio Berlusconi, che allo stadio è stato pesantemente contestato dai tifosi rossoneri. Venticinque anni al Milan meritavano un congedo da San Siro più festoso e soprattutto maggior rispetto dal tifo organizzato. Invece l'ultima partita di Maldini nel suo stadio è stata offesa da alcuni striscioni davvero incomprensibili e francamente inaccettabili per una delle poche «bandiere» del calcio italiano. La maggioranza dei cartelli esprimevano stima e riconoscenza, uno chiedeva perfino la sua clonazione, ma prima della gara è apparsa in curva la scritta «Grazie capitano: sul campo campione infinito, ma hai mancato di rispetto a chi ti ha arricchito». Gli ultras non hanno dimenticato vecchi screzi con Paolo, fra cui un diverbio dopo la finale di Champions persa a Instanbul nel 2005, e al novantesimo hanno rincara la dose con un altro striscione: «Per i tuoi 25 anni di gloriosa carriera sentiti ringraziamenti da coloro che hai definito mercenari e pezzenti». L'impercettibile confine tra sferzante ironia e offesa è stato superato nel giro d'onore, quando Maldini ha visto apparire in Curva Sud una gigantesca maglia rossonera con il numero 6 di Franco Baresi e gli ultras hanno inneggiato al capitano da cui Paolo ha ereditato la fascia. Il numero 3 rossonero ha reagito prima stizzito, allontanando in malo modo Leonardo che lo invitava a non dare peso alla contestazione di pochi bensì all'affetto di molti, poi con la fierezza che merita la sua straordinaria carriera nel Milan. E ha fatto un commento lapidario: «Sono orgoglioso di non essere uno di loro». Ancelotti ha annuito: «Potevano risparmiarsela». E l'allenatore romanista Spalletti ha spiegato che si tratta di «gente che non ama questo sport e lo usa». Il pomeriggio degli striscioni roventi ha visto protagonista anche il presidente Silvio Berlusconi, che al suo arrivo ha liquidato con un semplice «Peccato» l'addio di Maldini e il divorzio da Ancelotti. La Curva Sud ha rimproverato il patron rossonero di spendere male i soldi per rafforzare la squadra. Uno dei tanti striscioni di protesta diceva: «Sono anni che compri bidoni e figurine. Quest'anno chi compri... le veline?». Oltre a Maldini, la memoria corta e la scarsa riconoscenza degli ultras rossoneri ha colpito anche il presidente: «Vendi Kakà per risanare la società e non spendi più i tuoi milioni. Caro Berlusconi grazie di tutto e vai fuori dai c...».