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Battuti sulla politica si affidano al gossip

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Alla fine non resta che buttare tutto sul gossip. E sulla vicenda di Noemi, la ragazza campana che alla festa dei 18 anni ha avuto l'onore di avere tra gli ospiti anche Berlusconi. Così è partita la nuova offensiva. Da rotocalco scandalistico. Dove l'immaginazione prende il posto dei fatti. Una mossa disperata, perché Berlusconi, alle critiche politiche, ha risposto con un colpo da maestro. Ha messo sotto accusa la burocrazia parlamentare. Un freno a un Paese che ha bisogno di decisioni rapide. Ha denunciato l'alto numero di deputati e senatori fino ad arrivare a proporre una legge di iniziativa popolare per dimezzarne il numero. Una mossa che ha spiazzato perché non c'è bisogno di un guru dei sondaggi per scoprire che l'Italia è con lui. Così l'opposizione si è attaccata a difese poco convinte. Ha lanciato accuse di demagogia. Discorsi per iniziati, argomenti in politichese lontani dalla gente comune.  E allora che fare? La sconfitta alle europee è certa come lo scudetto dell'Inter. Ma anche il prossimo campionato è già ipotecato. Ci vorrebbe un fuoriclasse a guidare l'opposizione. Però il Pd ha Franceschini e in alternativa c'è Bersani. Non solo, ma l'intesa tra le forze di opposizione è saltata. Udc, Di Pietro e Pd sono contro Berlusconi, ma ognuno va per conto proprio. E allora la vicenda Noemi arriva a dare una mano. La storia è nota. La ragazza compie 18 anni, c'è anche Berlusconi. La notizia diventa pubblica. La moglie protesta. La sinistra la sposa. Ecco la strada per combattere il Cavaliere. Di questa ragazza, forse stordita da tanto clamore si cerca di sapere tutto. E le sue affermazioni ingenue vengono analizzate al microscopio. Si indaga sulla famiglia. C'è quel papi che si trasforma in un tormentone. Parte una campagna, come mai si era vista nel nostro Paese, per scoprire tutti i particolari della vicenda. C'è la frase di Veronica sulle minorenni che detta la linea. Si smonta, o si cerca di smontare l'amicizia tra Berlusconi e il padre di Noemi. Si indaga sulla madre. Poi su di lei. Ed ecco spunta il fidanzatino lasciato. Geloso, deluso che si sente tradito. Ci dice che era Noemi a conoscere il Cavaliere. Lo sapevamo l'aveva detto lei. Che era stata con delle amiche in Sardegna e che non gli rispondeva al telefonino. Adesso sappiamo già che la «fondamentale inchiesta» si allargherà ad altri ragazzi. Spunteranno altre foto, indiscrezioni. Fatti? Nessuno. Non servono, basta il sospetto. È come guardare dal buco della serratura. Si intuisce e non si vede e l'intuizione diventa scandalo. Ma la politica può ridursi a questo? La sinistra italiana, quella che dice di discendere dalle lotte operaie, dalla Resistenza può far politica cercando di insinuare il sospetto sui legami del premier con una giovane? Al massimo sono vicende che possono interessare una moglie. Non certo un Paese. Se c'è stato un reato, diteci quale. I leader che intervengono fanno tenerezza. Evidentemente non hanno altri argomenti. Peccato siano state presentate le liste per le europee. Se questa è l'offensiva contro il premier la sinistra avrebbe potuto scegliere i fidanzatini della ragazza. Forse avrebbero avuto qualche argomento e risentimento in più.

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