Anche le Acli mollano Franceschini
Via ad una Fondazione, si guarda oltre il Pd. E uno studio rivela: l'Italia è in ripresa
.Verrebbe da commentare: sai che novità. Invece stavolta la novità c'è. Eccome. Infatti domani mattina, al residence di Ripetta a Roma, non nascerà solamente l'ennesima sigla, ma arriverà un piccolo segnale politico. Le Acli cominciano a guardare oltre il partito guidato da Dario Franceschini. E a via del Nazareno suonerà un altro campanello di allarme. Fino ad oggi, infatti, l'organizzazione guidata da Andrea Olivero è stata più che organica al Pd. Non a caso l'ex leader dei lavoratori cristiani Luigi Bobba è un deputato democratico. Ma negli ultimi mesi le cose sono un po' cambiate. La deriva sinistra imboccata a via del Nazareno non è piaciuta. E soprattutto non è piaciuto il fatto che il malessere di Enrico Letta («il Pd sembra il Pci») e Francesco Rutelli («Non riesco ad accettare che il Pd sia sempre definito "la sinistra"»), interlocutori privilegiati dell'universo aclista, sia stato completamente ignorato. Così, anche in previsione di una cocente sconfitta alle europee che potrebbe spostare ulteriormente a sinistra il baricentro del Pd, le Acli hanno deciso di giocare d'anticipo creando un soggetto autonomo che prenderà il nome di «Fondazione per il bene comune» e sarà presieduta dal vicepresidente delle Associazioni cristiane Michele Rizzi. Lo scopo ufficiale è quello di formare una nuova classe dirigente che si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa. Ma, lontano dai microfoni, c'è chi spiega che l'iniziativa altro non è che un primo timido passo verso la creazione di quel «grande centro» che riunirà l'Udc con i moderati cattolici del Pd. E forse non è un caso che anche ieri Pier Ferdinando Casini abbia gentilmente declinato l'invito di Franceschini a creare un fronte comune di opposizione a Silvio Berlusconi («è irricevibile da chi con i referendari rischia di consegnargli definitivamente l'Italia»), comportandosi più come alternativa che come possibile «terra di conquista» del Pd. Fantapolitica? Forse. Fatto sta che le Acli fanno poco o niente per nascondere la distanza che ormai le separa da via del Nazareno. Così padrini del nuovo soggetto saranno, domattina, il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari (una delle voci più critiche nei confronti dell'attuale Pd). Non solo, ma nel corso della manifestazione Leonardo Becchetti, docente di Economia politica presso l'università di Tor Vergata e direttore del portale della Fondazione www.benecomune.net, terrà una relazioni sulla crisi economica. Relazione in cui, pur sottolineando le debolezze del nostro sistema Paese, spiegherà che l'Italia sta reagendo meglio di altri al terremoto che ha investito l'economia mondiale. Qualche esempio? Secondo i dati elaborati dalla Fondazione, se si considera il reddito disponibile, attualmente gli italiani sono più ricchi degli americani. Non solo, ma se si guarda il leading indicator dell'Ocse (indice che tiene conto di una serie di variabili tra cui il ciclo dei prezzi delle materie prime e la fiducia di consumatori e imprenditori), l'Italia sembra aver imboccato la strada della ripresa passando dal 95.9 di dicembre al 97.4 di marzo contro il calo degli Stati Uniti (da 92.6 a 89.9). E siccome normalmente questo indicatore riesce a predire ciò che accadrà nei prossimi 4-8 mesi, il dato è tutt'altro che insignificante. Insomma mentre il Pd guarda ad Obama le Acli cominciano a guardare altrove.