Fiat rassicura la Germania: "Meno di 10 mila esuberi"
La precisazione arriva dal Lingotto che definisce «totalmente falsa» la notizia secondo la quale gli esuberi sarebbero 18.000. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, conferma che, entro lunedì, si saprà la data dell'incontro fra governo, azienda e sindacati. E assicura: «L'intenzione è di aprire un negoziato vero, non certo di recepire acriticamente ciò che ci sarà proposto». «È una partita complessa, bisogna aspettare», dice Sergio Marchionne sulle possibilità di successo della partita Opel. E, alla XII Italian Conference di Unicredit, spiega che il 2009 sarà «l'anno più duro», nel quale la Fiat «metterà alla prova tutta la sua capacità di leadership». Cambierà significativamente, per sempre, il panorama dell'industria automobilistica e la Fiat giocherà, in questo nuovo contesto, «un ruolo significativo». Ricorda inoltre che, con Chrysler e Gm Europe, nascerà un gruppo con ricavi pari a a 80 miliardi di euro all'anno. La partita che Fiat sta giocando in Germania è complessa, spiega Marchionne, anche perché «è un anno di elezioni in Germania» e l'operazione «ormai è diventata un caso pubblico». Comunque, rispetto alle offerte concorrenti, Fiat può contare «su una realtà industriale che per me — sottolinea il numero uno del Lingotto — è molto più razionale». Marchionne ha anche indicato che per l'acquisizione di Opel non c'è una nuova manifestazione d'interesse concorrente dalla Cina. La distribuzione degli esuberi, determinati da un'eventuale alleanza Fiat-Opel, non è nota. La casa torinese indica il numero complessivo di 10.000 e precisa che l'impatto in Germania sarà quindi «relativamente inferiore a questa cifra». Per questo resta alta la tensione negli stabilimenti italiani considerati più a rischio, quelli di Termini Imerese e di Pomigliano d'Arco. Oggi gli operai della fabbrica siciliana e del suo indotto auto scenderanno in piazza, mentre le tute blu campane non nascondono di tifare per l'altro gruppo in corso, Magna, perché sperano così di salvare i posti di lavoro.