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A Lampedusa non arrivano più migranti

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Lampedusa«respira». Dopo l'entrata in vigore del trattato fra la Libia e l'Italia l'arrivo di «clandestini» nell'isola siciliana si sono di fatto azzerati. Da diverse settimane non ci sono più sbarchi e nel centro di identificazione ed espulsione, spostato nella ex base radar Loran, non ci sono ospiti. Contemporaneamente nel vecchio centro di accoglienza e soccorso, parzialmente distrutto nel corso della rivolta di due mesi fa, ci sono soltanto 21 immigrati. Un record visto che mai, negli ultimi anni, si era registrati questi dati nel mese di maggio. Nelle prossime settimane, se la collaborazione della Libia continuerà, il Viminale prevede di tagliare notevolmente la presenza di forze di polizia. Attualmente nell'isola sono presenti 600 uomini, quasi tutti ospitati in alberghi privati, che hanno sorretto in questi mesi invernali, di solito senza turisti, l'economia locale. Anche il volontariato se non ci saranno altri sbarchi verrà ridimensionato e in tanti lasceranno l'isola. Insomma Lampedusa si svuota e se da un lato la soluzione era auspicata da alcuni settori politici locali, sindaco compreso, dall'altro preoccupa quegli imprenditori (gli albergatori, i ristoratori e quanti lavoravano nei servizi agli immigrati) che si reggevano ormai soltanto sul continuo arrivo dei clandestini e sull'apparto di sicurezza ed assistenza che vi ruotava intorno. E chissà come accoglierà la notizia Fabrizio Gatti il giornalista dell'Espresso che nel luglio del 2005 entrò di nascosto nel centro di accoglienza di Lampedusa per realizzare un reportage in cui documentava il modo con il quale venivano trattati gli immigrati che arrivavano sull'isola. Gatti disse agli agenti che lo rinchiusero nel centro di essere uno dei disperati che erano arrivati a bordo dei barconi, rimase nel centro otto giorni e alla fine pubblicò un servizio corredato da fotografie. Per questo motivo (l'accusa è di aver fornito false generalità) verrà processato e il primo luglio comparirà davanti al giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Alessia Geraci.

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