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Pallone e mattone: è svolta Capitale

Rosella Sensi e Claudio Lotito

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{{IMG_SX}}Stranieri, imprenditori romani, costruttori. L'As Roma fa gola a tutti ma, almeno fino a ieri, i Sensi continuano a tenersela stretta. I segnali di un possibile cambio al vertice sono però evidenti. In qualche caso anche ufficiali. Ieri, per la prima volta, la holding Italpetroli ha rivelato l'esistenza di una trattativa con un gruppo rappresentato dal procuratore sportivo Vinicio Fioranelli. Il quale - si legge nel comunicato emesso ieri alle 13 su richiesta della Consob, visto che il titolo Roma si stava impennando in Borsa - ha manifestato un interesse tramite una società di diritto svizzero «ad acquisire il pacchetto azionario di controllo di As Roma». Questa la seconda ammissione inedita dei Sensi: in ballo non c'è l'ingresso di un socio nella società, bensì il possibile avvicendamento sul ponte di comando. Dopo le conferme, arrivano le smentite. Nella stessa nota Italpetroli precisa che al momento «non è in condizione di procedere ad alcuna concreta valutazione al riguardo» e sottolinea come la squadra di calcio di sua proprietà sia considerata «un patrimonio della città, dei suoi tifosi e, ovviamente, dei suoi azionisti». Pertanto, «per poter procedere a valutare un'eventuale operazione Compagnia Italpetroli ritiene necessario ricevere una completa informazione in merito all'identità di tutti i soggetti coinvolti, nonché la chiara evidenza che questi ultimi dispongano di mezzi finanziari idonei a porre in essere un'eventuale operazione ed a sostenere un progetto che consenta il mantenimento e lo sviluppo del livello competitivo della squadra». Quindi i Sensi si dicono pronti a vendere ma prima di farlo devono verificare tanti punti ancora oscuri del progetto di Fioranelli & Co. La cordata che si muove dietro di lui è composta da un misterioso socio italiano e più fondi stranieri di varia nazionalità. Oltre agli Svizzeri citati nel comunicato, si parla di tedeschi (non è ancora chiaro il ruolo della famiglia Flick) e libici. C'è pure chi ipotizza il coinvolgimento di sceicchi degli Emirati Arabi. Di sicuro i contatti tra i vari mediatori dell'affare (lo studio Irti per gli acquirenti e lo studio Lovells per i Sensi) vanno avanti ininterrottamente da mesi. Italpetroli smentisce di aver ricevuto «né direttamente, né indirettamente» alcuna offerta e non potrebbe fare altrimenti, la controparte assicura invece di essere disposta a investire quasi 300 milioni di euro, di cui il 67% andrebbe ai Sensi per le quote in loro possesso di As Roma. Le garanzie bancarie sarebbero già state presentate ai legali di Italpetroli. L'offerta scritta sarà formulata solo nel momento in cui sarà certa una risposta di segno positivo: nel mondo degli affari funziona così. Il gruppo di Fioranelli è intenzionato ad uscire allo scoperto nei prossimi giorni. Forse già oggi. Intanto non ha gradito le ultime mosse dei Sensi. I potenziali acquirenti hanno individuato i possibili manager da inserire nella nuova società (l'ex dg giallorosso Franco Baldini è stato contattato) e hanno storto il naso nell'apprendere in ritardo che sono stati rinnovati fino al 2013 i contratti degli attuali dirigenti della Roma Pradè e Conti. Fioranelli è infastidito anche dai dubbi espressi dai Sensi nella nota di ieri. Che potrebbero anche rappresentare un messaggio per gli altri imprenditori interessati all'affare. Francesco Angelini su tutti.

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