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Mai più statali considerati come la zavorra del sistema Italia.

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Nonsolo. Viene rivisto il metodo della contrattazione collettiva con la riduzione a due comparti. Il rovescio della medaglia sarà una stretta sui provvedimenti disciplinari e sanzioni, con un catalogo di infrazioni particolarmente gravi per le quali è previsto il licenziamento. Il decreto legislativo che attua la legge su produttività, efficienza e trasparenza nella pubblica amministrazione è stato licenziato ieri dal Consiglio dei ministri, con lo stralcio della parte relativa alla class action per la tutela giudiziale nei confronti delle inefficienze delle pubbliche amministrazioni. Ma vediamo in dettaglio le nuove misure. I benefici non saranno elargiti a pioggia ma ci sarà una selezione. Non più del 25%-30% dei dipendenti potrà beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima, e non più della metà potrà goderne in misura ridotta al 50%, mentre i meno meritevoli non avranno niente. Questi principi di base potranno tuttavia, e solo in parte, essere derogati dalla contrattazione collettiva che potrà incidere sulla distribuzione del personale tra le due fasce più basse, e quindi anche nella fascia relativa al 25% del personale che non avrebbe diritto ad alcun trattamento accessorio. La qualità delle amministrazioni sarà valutata con il supporto di una Commissione, che verrà istituita entro il 30 settembre 2009. Per la contrattazione collettiva nazionale il decreto punta a ricalcare il settore privato. Viene ridotto a due il numero dei comparti di contrattazione. Viene rafforzata la responsabilità dei dirigenti e il loro potere di gestione delle risorse umane, anche per l'attribuzione dei premi. Però se non svolgeranno bene il proprio lavoro saranno sanzionati. Sono fissate nuove regole per l'accesso alla dirigenza. Il 50% dei posti saranno riservati a concorso e i vincitori avranno un periodo di formazione di sei mesi in uffici di stati della Ue o in organismi comunitari. Le assenze ingiustificate saranno sanzionate. Colpiti soprattutto le false attestazioni di presenze o i falsi certificati medici: licenziamento disciplinare e obbligo del risarcimento del danno e creazione di una specifica fattispecie di reato per il dipendente stesso e per gli eventuali complici, compreso il medico. Per il medico, c'è anche la radiazione dall'albo professionale. Il licenziamento sarà applicato anche in caso di reiterazione di assenze giustificate; per ingiustificato rifiuto di trasferimento; per false dichiarazioni ai fini dell'assunzione o della progressione in carriera; per prolungato insufficiente rendimento. Viene disciplinato in modo innovativo il rapporto fra procedimento disciplinare e penale, limitando ai soli procedimenti disciplinari più complessi la possibilità di sospenderli in attesa del giudizio penale. L.D.P.

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