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Intanto Berlusconi lavora E vola in Russia per il gas

Silvio Berlusconi

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«Il Presidente del Consiglio non va all'estero per andare in discoteca». Silvio Berlusconi non ce la fa più. Il continuo chiacchierare attorno alla sua più che altro presunta vita mondana, sta oscurando l'azione del governo. I quotidiani vicini all'opposizione non parlando d'altro. «Ci si impegna per il lavoro italiano all'estero - lamenta il Cav - poi escono cronache lontane dal vero». Sembra quasi che i problemi dell'Italia ruotino tutti attorno a Noemi Letizia. Eppure il premier continua ad andare all'estero e a stipulare importanti accordi economici. Gli ultimi pochi giorni fa, durante la trasferta in Egitto.  Il Cavaliere li elenca in una conferenza stampa a Palazzo Chigi: «L'Eni avrà tutta la ricerca del gas nel Sinai. Realizzaremo l'Alta velocità ferroviaria fra Il Cairo ed Alessandria. La Finmeccanica ha realizzato accordi per elicotteri e tlc. ». Quindi affronta il capitolo Russia: «Parto per la Russia dove si discuterà di temi internazionali che sono, come sapete bene, la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, le relazioni con l'Ue Nato e Stai Uniti. Oltre a questo, noi abbiamo firmato un contratto per la produzione di un super jet 100 per il trasporto regionale di passeggeri e poi partiamo con l'amministratore dell'Eni Scaroni per firmare un importante contratto». «Stiamo sostenendo - prosegue - le imprese del settore energetico Eni, Enel Gazprom. Abbiamo molte commesse a favore di Finmeccanica nel settore delle ferrovie e degli elicotteri e nel settore delle comunicazioni». A questo punto fa distribuire ai presenti un documento di due pagine dal titolo inequivocabile: «Principali risultati della recente attività di politica estere del presidente del Consiglio». È questa la sua risposta a Ezio Mauro che, dalle pagine di Repubblica, gli chiede di replicare alle dieci domande contenute nell'inchiesta-documento firmata giovedì da Giuseppe D'Avanzo (quella che una nota di Palazzo Chigi aveva bollato come «campagna denigratoria» ndr). E quando i giornalisti provano a strappargli una battuta lui dribbla tutti e lascia la sala con la bocca cucita. Quindi vola a Soci dove lo attende il suo amico Vladimir Putin. Abbracci all'aeroporto, un faccia a faccia all'hotel Radisson e poi insieme alla cerimonia per l'accordo Eni-Gazprom. L'intesa riguarda la realizzazione del gasdotto South Stream destinato a portare in Italia il gas dei giacimenti russi. Ci sarà un ampliamento della capacità da 31 a 47 miliardi di metri cubi di gas e, contestualmente, le due società hanno ribadito il massimo impegno nell'apportare, attraverso una nuova rotta, un contributo decisivo alla sicurezza degli approvvigionamenti di gas verso l'Europa. Eni ed Enel hanno poi ceduto a Gazprom il 51% del loro consorzio Severenergia che diventa così la prima società italo-russa ad operare attivamente nei giacimenti della Siberia occidentale, regione dove attualmente si produce circa il 90%. Da Berlusconi un commento secco all'intesa: «Un passo avanti nella sicurezza energetica dell'Europa». L'epoca della parole per ora è finita, adesso contano solo i fatti.

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