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«I dirigenti come manager»

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«Conla riforma portata avanti dal ministro Brunetta con grande tenacia, i dirigenti possono diventare veramente dei manager. La vera sfida sarà la qualità dei servizi». Renata Polverini, segretario generale dell'Ugl si dice soddisfatta dell'impianto generale del decreto dopo le modifiche introdotte in seguito alle osservazioni che anche l'Ugl aveva presentato rispetto al primo testo del decreto. Ma ribadisce anche che confida «in un ulteriore confronto con il ministro prima dell'approvazione definitiva del testo». Tutto bene, tutte luci quindi? E le ombre? «Noi avevamo contrastato il provvedimento nella parte che impediva a una percentuale dei lavoratori di essere inseriti nel meccanismo del merito. Il ministro ci ha dato ampie rassicurazioni che le gratifiche saranno estese a tutti in relazione agli obiettivi raggiunti. E l'obiettivo che abbiamo tutti è di dare servizi di qualità. Un altro punto interrogativo riguarda i criteri di valutazione della produttività per distribuire i premi». Timori di scarsa trasparenza? «È importante che chi dovrà valutare la produttività e in base a questa dare i premi, lo faccia agendo in concreta libertà e autonomia senza compromissioni e coinvolgimenti diversi. Occorre l'assoluta trasparenza. Ogni centro di erogazione dei servizi deve diventare un piccola impresa. Spesso il lavoratore statale è stato mortificato, bollato come fannullone; questo decreto può rappresentare una occasione di riscatto». Eppure tra voi e Brunetta non c'è stata sempre una situazione di idillio, o no? «Certo noi avremmo preferito fin dall'inizio un maggior approfondimento ma abbiamo avuto rassicurazioni dal ministro che al termine dell'iter parlamentare ci sarà un ulteriore confronto». Molte riforme sulla pubblica amministrazione sono rimaste sulla carta. Cosa vi fa pensare che questa volta sia diverso? «Ci può essere una resistenza da parte della macchina burocratica ed è su questa che il ministro Brunetta deve agire. Se Brunetta ci farà partecipare a questo processo di riforma anche nell'applicazione, sono sicura che sarà più facile raggiungere un risultato». Sulla class action c'è stato uno slittamento. Il provvedimento vi convince? «La class action è un diritto dei cittadini e poi la vogliono anche i dipendenti pubblici. Ma c'è soprattutto un punto inderogabile ed è che la contrattazione deve restare prerogativa del sindacato».

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