Il nodo immigrazione, Fini: "Diritto d'asilo va garantito"
{{IMG_SX}} «La questione dell'immigrazione non può essere affrontata solo in un'ottica di sicurezza e di legalità» ma bisogna pensare anche in termini di «integrazione e di rispetto dei diritti umani». E poi: «Fermo restando che respingendo l'immigrato clandestino non si viola il diritto internazionale, va ricordato che abbiamo il dovere di verificare se tra quelli respinti vi sono alcuni che hanno diritto di chiedere asilo». Il presidente della Camera Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria, si smarca dalla linea dura del governo sullo spinoso tema dell'immigrazione. E lo fa a ridosso della conferma da parte del ministro dell'Interno Maroni che la politica dei respingimenti andrà avanti e della dichiarazione di Berlusconi, schierato apertamente a favore dei rimpatri forzati. Non solo: le sue parole cadono proprio alla vigilia della richiesta da parte del governo di mettere tre voti di fiducia sul disegno di legge sicurezza ora all'esame dell'Aula della Camera. Fini quindi insiste sull'opportunità di verificare la condizione di chi fa richiesta di asilo giacchè «in alcuni paesi non vengono rispettati i diritti dell'uomo». E questa situazione è ben diversa da quella dell'immigrato clandestino; quindi sono due condizioni «che non possono essere trattate allo stesso modo». Quanto alla querelle sulla società multietnica che ha visto l'intervento dei Vescovi, per Fini «è solo una questione demografica». Il presidente della Camera parte da un dato di fatto, ovvero che in Italia e nel resto della Ue «il numero degli stranieri è aumentato ed è destinato a crescere ancora per ragioni demografiche». Questo impone che «una politica lungimirante in tema di immigrazione si basi su una garanzia di sicurezza e legalità ma anche su una forte cooperazione internazionale perchè nessun migrante è mai felice di andarsene dalla propria terra». Questo determina l'interrogativo sul significato dell'integrazione. È una sfida quindi «che non può essere affrontata solo con riferimento alle polemiche quotidiane» e bisogna avere la consapevolezza che quella attuale «è una società molto diversa da quella che abbiamo fin qui conosciuto». Un invito al rispetto dei diritti umani viene dal Consiglio d'Europa che richiama l'Italia a smetterla con i respingimenti di stranieri alle coste. Secondo il commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, l'iniziativa italiana «mette in discussione il diritto di chiedere asilo» e per questo non può essere considerata «una buona iniziativa». In questo modo, secondo il commissario, «si nega la possibilità di fuggire da situazioni di repressioni e violenze». Hammarberg ha però anche fatto presente che sulla questione dell'immigrazione l'Italia è stata lasciata da sola e «non c'è stata una risposta da parte della Ue».