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"A Strasburgo parlano senza sapere nulla"

Il sottosegretario Alfredo Mantovano

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«Thomas Hammarberg? Quello che parla sempre senza sapere come stanno effettivamrente le cose? Le dico solo che non è la prima volta che lancia strali verso l'Italia vedendosi poi costretto a rimangiarsi tutto. Non vuole accettare che il nostro ruolo nella gestione del problema clandestini è fondamentale in Europa. Non voglio essere polemico ma bisogna capire da che pulpito viene la predica». Il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, non ha proprio digerito le denunce del commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, e tuona: «I nostri interlocutori siedono in Commisione europea. Lui non ne fa parte, è solo il presidente di un comitato». Sottosegretario, polemiche a parte, vorrebbe spiegare come mai ancora una volta Malta ha negato l'attracco alla nave italiana? «Non voglio dichiarare guerra a nessuno soprattutto se si tratta degli amici di Malta, ma non è possibile che ogni volta succedano queste cose. Pensi che loro godono dei nostri stessi contributi per gestire le funzioni di soccorso in mare. L'Ue ci mette a disposizione circa venti milioni di euro all'anno con l'unica differenza che noi soccorriamo, loro no». Crede sarà possibile trovare una soluzione al problema? «Quello che mi auguro è che a breve la Commisione detti delle nuove regole. Come possiamo chiedere la collaborazione ai Paese fuori dall'Ue come la Libia se poi, al nostro interno, litighiamo?». Se dovesse dare un suggerimento? «Le faccio un rapido esempio molto significativo. Ci accusano, introducendo il respingimento, che non riconosciamo i diritti di asilo politico a chi tra i clandestini ne avrebbe bisogno. Nel 2008 sono state presentate circa 31 mila domande di asilo. L'8% di queste hanno avuto il riconoscimento dello status di rifugiato. Ad un altro 30% è stata garantita una protezione umanitaria. Crede che sia corretto accogliere tutti i clandestini se solo in minima parte godono di particolari diritti?» Quindi cosa propone? «Sarebbe giusto, come ha sostenuto anche il ministro Frattini, che l'Ue, concorde con la Libia, decida di collocare nel loro territorio delle postazioni, gestite dalla stessa Commisione, che raccolgano le domande di asilo politico. Questo eviterebbe molti "viaggi della disperazione" e soprattutto permetterebbe di destinare, chi fa richiesta di asilo politico, anche ad altri Paesi comunitari. Pensi che sia Fassino che Rutelli hanno condiviso questa idea». Un'apertura da sinistra che manca però sul ddl sicurezza. «Nemmeno io, come loro, sono daccordo sull'equazione immigrazione uguale sicurezza. Quella giusta però non si discosta molto ed è: immigrazione clandestina uguale favore alla criminalità. Con il ddl sicurezza noi andiamo a porre delle regole fisse. Basta con penitenziari dove i detenuti clandestini sono dieci volte quelli regolari». Che immagine uscirà domani dell'Italia? «L'Italia come sempre sta dando una dimostrazione di grande sensibilità. Al primo posto mette sempre la tutela della vita e delle persone. Dall'altro lotta perché gli accordi internazionali vengano rispettati, ma non sentirà mai che per rispettare il secondo punto si metta a repentaglio il primo. Questa è la lezione che l'Italia dà sia a Malta che a tutta la Commisione europea».

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