
Lo strazio di Cosimo: «Dov'è Elisa?»

L'esplosione della palazzina di via Carmelo Maestrini, ieri mattina alle 6,40, l'ha scaraventata in strada con tutto il letto. Di quella casa dove era andata a vivere con il ragazzo e i genitori di lui da sette mesi, ormai non resta che lo scheletro. «Ero in bagno – racconta Cosimo, 33 anni, salvo per miracolo – mi stavo preparando per raggiungere mio padre al lavoro nella pasticceria a Centocelle, all'improvviso ho visto crollarmi tutto addosso. Chiamavo mia madre, chiamavo Elisa ma non rispondevano». Difficile ricordare i momenti successivi al boato. Prima il silenzio, poi le sirene delle ambulanze. Portato d'urgenza al reparto Traumatologia dell'ospedale Cto, anche in barella continua a chiedere della ragazza. Solo il dolore lo distrae per un attimo dal pensiero di Elisa: chiama l'infermiera Cosimo, chiede un antidolorifico per la frattura alla tibia, poi la cugina gli passa al cellulare la madre Concetta: «Come stai mamma? Ma Elisa è ricoverata lì con te?». Anche la signora, 62 anni, è stata trasportata al Sant'Eugenio, in ortopedia, e ha ustioni e fratture su tutto il lato sinistro del corpo in particolare alla clavicola, all'omero e all'avambraccio. Come Elisa, stava dormendo quando lo scoppio l'ha catapultata in strada ma lei non ha mai perso conoscenza: «A salvarmi è stato un miracolo, sono volata insieme al mio cuscino che ha attutito il colpo alla testa - spiega Concetta - Da terra vedevo le tende di casa mia senza pareti, un fiume d'acqua che scendeva dai tubi del bagno». Ancora sotto shock il marito, Gaetano: «Mi ha salvato il fatto che sono uscito presto, alle 6, per andare ad aprire il bar. Sul pianerottolo non c'era puzza di gas». A lui e ai tanti parenti arrivati in ospedale, Concetta ha chiesto della fidanzata del figlio: «Come sta la piccola Elisa? Lei è così delicata, è uno scricciolo». Da Cosimo, invece, sono corsi tutti gli amici. Racconta Massimo: «Abbiamo trascorso belle serate a casa mia, a Villa Gordiani. Elisa era davvero una ragazza carina, simpatica». «Si erano conosciuti cinque anni fa a Riccione – ricorda un altro amico di Cosimo, Luca – Io ero con loro, lavoravamo nei locali. Elisa da mesi si era trasferita a Roma per stare con lui nonostante avesse a Vercelli la sorella e la madre». Dal primo all'ultimo, tutti, non possono fare a meno di interrogarsi sulle cause di questa tragedia: «Era già successo che Cosimo si lamentasse di quella vicina che lasciava sempre il gas aperto», continua Luca. Tra i feriti, oltre a Cosimo e alla madre Concetta, c'è proprio lei Catalina C.G., la 72enne proprietaria dell'appartamento da cui ha avuto origine l'esplosione e ora in gravissime condizioni, con ustioni sull'80% del corpo. La famiglia Marano l'aveva presa a cuore: «Era molto depressa. Due mesi fa il figlio di 44 anni, agente immobiliare, è morto improvvisamente in casa di lei dopo averla aiutata a portare su la spesa – racconta Concetta - Da quel momento non è stata più la stessa. Era già vedova e non ha parenti in Italia, sono tutti a Barcellona, credo. Ogni giorno cercavo di tenerle compagnia, la invitavo a casa mia per vedere la televisione, per farla distrarre ma senza successo». Per questo in ospedale si mormora dell'ennesimo tentativo di suicidio. Stavolta finito in tragedia.
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