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Europee, su internet vizi e gag dei candidati

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Vota Antonio, Vota Antonio La Trippa» ripeteva a tarda notte Toto nel film, cult, Gli onorevoli. Oggi, a meno di un mese dalla chiusura della campagna elettorale per le elezioni Europee le cose non sono cambiate poi tanto. Di certo sono cambiate le strategie su come farsi pubblicità, ma alla fine tutti i candidati vogliono vincere e tutti i mezzi sono validi per arrivarci. Accantonati quindi i megafoni di latta e gli strilloni di piazza ecco che le campagne elettorali hanno colonizzato internet. Scorrendo l'elenco dedli eurocandidati e inserendo i loro nomi sulla barra di un qualsisi motore di ricerca appare spesso un link che permette di entrare nel loro sito personale. Il cliché è sempre lo stesso. Faccioni sorridenti, appelli alla centralità dell'Italia nell'Europa, slogan che spaziano dall'estrema sintesi fino a divertenti giochi di parole fino ad arrivare a lunghi e autocelebrativi curricula seguiti da sfilze interminabili di programmi da realizzare in caso di elezione. Diciamo che almeno in una cosa tutti i politici sono d'accordo: «In campagna elettorale tutto quello che può portare voti va bene». Così se si clicca su www.ignaziolarussa.it lo spettacolo è assicurato. Appena si accede al sito si viene accolti dal faccione di Ignazio in primo piano, le mani sotto il mento quasi a sorreggerlo e un sorriso a trentadue denti. Lo sguardo dello spettatore non può che cadere su quella fessura tra i due incisivi. Ma l'elettore di sicuro non precluderà al ministro il proprio consenso per una simile sottigliezza. Poi c'è chi come l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, candidato per il Pdl, punta sì sullo slogan «Un uomo che parla con i fatti» ma vuole anche inserire nel sito la sequenza del film di Totò. Peccato che lui non si chiami Antonio. E se da una parte c'è un ex sindaco, dall'altra ce ne sono almeno due che sono quasi ex sindaci: Sergio Cofferati, primo cittadino in scadenza di Bologna e Leonardo Domenici di Firenze. In questo caso però emerge qualche problemino: il primo ha il sito in manutenzione (speriamo i lavori finiscano prima del 6 di giugno), quello dell'altro invece è decisamente attempato. Infatti se si clicca su www.leonardodomenici.it appaiono queste parole: «26 e 27 giugno vota il centrosinistra. Domenici sindaco». Un ricordo del lontano 2004. Interessanti anche i siti degli europarlamentari uscenti. Ci si potrebbe perdere una giornata a leggere la quantità di mozioni, delibere, richieste di dibattito che ognuno di loro ha presentato durante la legislatura che si sta concludendo. D'altronde devono giustificare l'ulteriore richiesta di sostegno all'elettore. Monica Frassoni, europedeputato dei Verdi candidata con Sinistra e Libertà pubblica addirittura un messaggio di Romano Prodi «Monica Frassoni, una forza della natura». Alla fine tutto fa brodo! Poi ci sono quelli del Pd come Patrizia Toia, «In Europa scegli chi lavora davvero», Francesco Ferrari, «99% di presenze in Parlamento» e Vittorio Prodi, fratello dell'ex premier, che non riporta nessuno slogan ma pubblica una sua foto in bicicletta. Una passione che a quanto pare lo lega a Romano. Ma se l'assetto istituzionale prevale nei siti dei parlamentari uscenti, qualche nota simpatica arriva dai neofiti. La medaglia d'oro in questa categoria non può che essere assegnata a Roberto Carlino, noto imprenditore immobilare romano, che, candidato con l'Udc, ha scelto come slogan «Uno Di Casa». Nei suoi manifesti così non compare solo il logo del partito ma anche un'alternativa all'acronimo del partito. E Mastella. Che fine ha fatto? A dire il vero se uno non sapesse a priori che è candidato con il Pdl, di certo non riuscirebbe a capirlo dal suo sito dato che compare solamente il simbolo dell'Udeur. Poi si capisce. Lui è un candidato indipendente al quale è stato gentilemente offerto un posto in lista. E in Europa vuole proprio arrivarci dato che per gestire la campagna elettorale dice di essere «sbarcato addirittura su Facebook». Altro indipendente che però corre con l'Idv è Luigi De Magistris. Per lui un sito molto dinamico, poche giacche e tanti maglioncini. Una cosa però non si capisce. Perchè nei manifesti dell'Idv l'Europa è stata capovolta facendo diventare la Sicilia il Nord e il Triveneto il Sud? Qualcuno ce lo potrebbe spiegare?

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