Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Più facile diventare mamma a 40 anni

default_image

  • a
  • a
  • a

Quantine potrà utilizzare? La risposta è semplice tenendo conto dell'orientamento dei medici in tutto il mondo. Si parla di otto gameti nel caso di una donna giovane e addirittura dodici nel caso di una quarantenne. Il medico in seguito esaminerà gli embrioni che si saranno formati e, quando avranno raggiunto le dimensioni ottimali, provvederà a impiantarli utilizzando o meglio selezionando soltanto quelli che hanno una elevata possibilità di attecchimento. Rimane sempre per il medico l'obbligo di evitare nella maniera più assoluta il cosiddetto «spreco» sia di ovociti che di embrioni. Di questi ultimi saranno predisposti al congelamento soltanto quelli che saranno adeguatamente formati e che sono arrivati a uno stadio di blastocisti. La blastocisti è un preembrione che si forma nella prima parte del processo di embriogenesi, dopo la formazione del blastocele, ma prima dell'impianto. Possiede una massa cellulare interna (Cim), o embrioblasto, che in seguito forma l'embrione, e una esterna, trofoblasto che forma la placenta. Nella legge il congelamento degli embrioni in soprannumero rispetto alle necessità dell'impianto è considerato legittimo. Più delicato invece è il tema del trasferimento nell'utero della paziente. Un tempo avvenivano parti plurigemellari in maniera notevole, a conclusione di una fecondazione assistita, suscitando in un certo senso anche scandalo. Questi parti plurimi, infatti, creavano non pochi problemi alle coppie. Adesso l'orientamento è di trasferire in una donna giovane al massimo due embrioni, proprio per evitare il rischio di una nascita plurigemellare. In una quarantenne ovviamente si adotterà un metro diverso perché le possibilità di nascite multiple sono più remote. Gia. Cal.

Dai blog